F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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C'ERAVAMO TANTO AMATI
FRANKENSTEIN JR
PROFUMO DI DONNA
FANTASMA DEL PALCOSCENICO
SUGARLAND EXPRESS
IL PROFUMO DELLA SIGNORA...

NON APRITE QUELLA PORTA
L'ANTICRISTO
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NON SI DEVE PROFANARE...
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CANI ARRABBIATI
DOSSIER ODESSA
CHINATOWN
L'ENIGMA DI KASPAR HAUSER

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"non solo un inno alla giustizia-fa-da-te"

 

 

"Sai, mio padre era un cacciatore". Questo afferma l'ingegnere progettista obiettore di coscienza in Corea. Il destino gioca sporco e gli apparecchia l'uccisione della moglie e la violenza sulla figlia, opera di tre balordi... Tutto credevo fuorché ritrovare Jeff Goldburn nel più appariscente (te pareva) dei tre teppisti schifosi che rovinano la vita al Nostro. Questi è il roccioso Charles Bronson: tanto roccioso dal non versare una lacrima appreso della morte violenta della moglie (picchiata a sangue) e della pazzia in cui è scivolata la figlia dopo aver subito violenza. Il regista, per questa scena, ha evidentemente guardato allo stupro per antonomasia che, mi spiace per Pulici & CO ma era e resta quello di  ARANCIA MECCANICA  di Kubrick. "Il Giustiziere della Notte" non è brutto film, tutt'altro. Vanta una fotografia di prima fascia e una bella colonna sonora ma soprattutto una storia che rende il percorso controverso del protagonista credibile, facendo della Violenza se non un trattato (com'era per il Maestro) ma almeno un apologo. Vederlo passare dalla calza piena di monete ad una pistola a canna lunga non è certo un momento. L'aggresione notturna al parco fungerà da detonatore e l'uomo mite si ritroverà, chiaramente fuori di sè per il dolore sino a quel punto tenuto completamente dentro, ad "esplodere" letteralmente, specie un petto ai balordi di una New York sferzata dal vento invernale. Bronson ha la sofferenza pensosa che il personaggio necessita, e così l'asettica freddezza che connota la sua nemesi. Vincent Gardenia è l'ispettore che si imbatte nella scia sempre più crescente di cadaveri che il "giustiziere" si lascia dietro ("qualche filo staccato ce lo deve avere, ma non credo sia proprio un pazzo furioso!") e che paradossalmente gli da la caccia. A tema di smentita, penso di poter affermare che senza questo film non avremmo avuto  TAXI DRIVER  E' la legge della consequenzialità del cinema. [FB]

 

[DEATH WISH] DI M. WINNER, CON C. BRONDON, V. GARDENIA, DRAM/THRIL/POLIZ, USA, 1974, 90', 1.85:1