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"e Luke scese in campo..."
La nostra Rey chiede aiuto a Luke ma, in virtù di un errore fatto, proprio non gli va di formarla come Jedi... Dopo un capitolo VIII° al quale era stato rimproverato un plagio del primo GUERRE STELLARI che effettivamente gli autori (fra cui il sopravvalutatissimo J. J. Abrams) ripetevano pedestramente tanto per voler andare sul sicuro, cosa poteva attenderci dal successivo "Star Wars The Last Jedi" (ovvero "Gli Ultimi Jedi")? Ma chiaramente il plagio dei capitoli V e VI della prima trilogia! Non sto scherzando, dal momento che i cliché che si ricordavano nell'uno e nell'altro capitolo li ritroviamo qui: l'apprendistato dell'aspirante Jedi, allora con "Yoda" (che pure torna, in versione audiomatrone per fortuna e non nell'orrido digitale dei sequel lucasiani) oggi della protagonista con Luke Skywalker, autoisolatosi su di un isola proto-celtica di un pianeta sperduto, popolato di paperini (rimando ovvio agli Ewoks) e determinato a non entrare in azione. Tutto qui? No, perché ci sono anche i confronti con l'Imperatore di turno (il sith "Snooth", qui un po' meglio reso che alla sua presentazione, ma con una profondità pari a zero) e la voglia di "riportare" Ben Solo al lato buono della Forza (ricorda qualcosa?) con la trasferta dei sodali in una pseudo città "landosiana", in versione montecarlesca. Che dire poi della battaglia finale con quadripodi: ricalcata su quelle viste in passato? Ma bambinate a parte (sceneggia pur sempre Kasdan) trovano posto in questa pellicola notevoli momenti: quali lo scontro (a scherma) di Rey e Kylo Ren contro la guardia reale (che finalmente vediamo in azione e non solo a fare le belle statuine) e una riuscita coreografia bellica sul deserto di sale rosso (!) con quel colpo di scena avente oggetto la discesa in campo del nostro Luke. Si erano accorti che i volti nuovi non bastavano, e allora ecco arrivare in soccorso Laura Dern (!) e Benicio del Toro. La pagnotta a casa la porta. [FB]
[ID] di R. JOHNSON, CON M. HAMILL, D. RIDLEY, O. ISAAC, A. DRIVER, FANT/AZIONE, USA, 2017, 152', 2.35:1