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TWO LOVERS |
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Spaccati di (mala)vita nell'interland napoletano, dove lo Stato non (vuole) arriva(re) e il territorio è dominato da bande criminali: due giovani con il mito di "Scarface", un baby-spacciatore, un sarto subappaltato dall'Alta Moda, un commesso della malavita, un mediatore per lo smaltimento di rifiuti tossici e il suo apprendista... "Gomorra" non è un film dell'orrore, ma un film sull'orrore. L'orrore di una zona franca dove la presenza dello Stato è limitata a gazzelle di polizia che sfrecciano veloci nella desolazione delle arterie periferiche, l'orrore di un'infanzia negata come le è negato il diritto all'istruzione, condotta sulla via del crimine attraverso rituali iniziatici che giungono a battesimo di un naturale corso. L'orrore di una terra devastata e martoriata da agghiaccianti agglomerati di appartamenti occupati abusivamente, alveari che paiono rovine Maya; una terra avvelenata dai fiuti tossici industriali che contaminano anche il sottosuolo e i suoi frutti: [EVIDENZIA LO SPOILER] l'abbandono (che sa quasi di resa) dell'apprendista di Tony Servillo, unico "raggio di sole" di un miniverso che ricalca l'Inferno di Dante e i suoi gironi (violenti, accidiosi, lussuriosi e traditori). Il film di Matteo Garrone parte dal libro in cui Roberto Saviano (autore che dall'uscita del libro vive sotto scorta) denuncia la totale assenza dello Stato che in un certo senso "legittima" l'esistenza della "Camorra": ramificata organizzazione criminale tra le più potenti e meglio armate al mondo, che -a differenza di una "cupola" mafiosa- è controllata da un'infinità di "famiglie" che offrono ciascuna protezione ai propri affiliati (offrendo addirittura una sorta di vitalizio al parentado) e per questo radicatissima nel DNA delle genti. Garrone, opera con la lucidità che gli è propria, attraverso immagini di una potenza comunicativa devastante. Significativo il flash veneziano, come a puntualizzare che ci troviamo nel Belpaese e non in Colombia. [FB] |
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di M. GARRONE, CON T. SERVILLO E G. IMPARATO, POLIZIESCO, ITALIA, 2008, 135', 2.35:1, VOTO: 9 |