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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"Miike fa Lynch: con una maggior attenzione al ritmo sarebbe stato un capolavoro"

 

 

Un affiliato alla yakuza ossessionato da una serie di convinzioni deliranti decide di far fuori il capo. Dalla parte sua ha solo "suo fratello": uno che gli deve la vita. Peccato che pure il boss, resosi conto della sua pazzia, già chieda la sua di testa. Durante la fuga, l'uomo scompare nel nulla, e "il fratello" deve ritrovarlo... Dall'inizio lynchiano, si capisce che Takashi Miike questa volta fa sul serio. Convinto di aver individuato in un cagnolino al guinzaglio di due ragazze "un terribile cane anti-yakuza", lo strappa alla padrona e lo scaraventa ripetutamente a terra, per farlo roteare con il guinzaglio e schiantarlo contro una vetrina. Si ride. Alla maniera lynchiana, sempre. E i dialoghi pure lo sono, con due al bar che parlano del caldo, in loop, per non parlare quando si vede il boss che telefona durante un amplesso, con un mestolo infilato su per il deretano. La foratura di una gomma coincide con l'incontro dell'uomo con "problemi di pigmentazione" (una specie di psoriasi che l'ha trasformato in un pierrot) che si impegna di aiutarlo nella ricerca dopo che il suo "padrone" gli avrà sottoposto un indovinello. La delirante notte alla pensione dove la vecchia proprietaria si vuole offrire di allattarlo, l'apparizione del minotauro, un atelier di pelli umane, moderni vasi canopi, e via delirando. La ricerca già bizzarra in partenza si sposta sempre più sul registro onirico, analogamente a quanto accadeva in  FUOCO CAMMINA CON ME  Nel finale, totalmente FOLLE, vedremo l'horror divorare il film in una conclusione letteralmente INCREDIBILE (roba da far impallidire Cronenberg e Yuzna). "Gozu" è un film sulla vendetta, allegorico, estremo, anticonvenzionale, imprevedibile (a 40 minuti dalla fine, il colpo di scena: [EVIDENZIA LO SPOILER] il fratello che torna in sembianze femminili) sulla vendetta post-mortem che si compirà nel nome della reicarnazione. Con una maggiore attenzione al ritmo avrebbe potuto essere un capolavoro. [FB]

 

[ID] di T. MIIKE, GROTTESCO/COMMEDIA/HORROR, USA, 2003, 130', 1.85:1