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"il regista sposa il registro drammatico-strappalacrime"

 

 

Il desiderio espresso dalla sorella malata di leucemia dinanzi a una stella cadente si avvera e la congiunta si ritrova catapultata in una realtà alternativa, in un futuro prossimo che la vede diva del teatro Metropolitan... La Julia Migenes Johnson della "Carmen" televisiva, è qui protagonista de "Grace Note" ("Dolce Melodia da noi) episodio de  AI CONFINI DELLA REALTA'  diretto da Peter Medak. Il regista sposa il registro drammatico-strappalacrime, ma l'episodio non è del tutto disprezzabile nel messaggio che lancia di seguire le proprie aspirazioni e che tutto è realizzabile, basti volerlo. Inserti classici da "La Traviata" (ovviamente) e en passant un maestro di canto identico a Giuseppe Verdi. Terrificante è qui però il doppiaggio, che rovina totalmente ogni residuo brivido che la storia avrebbe potuto riservare. Per mancanza di tempo per il necessario approfondimento delle psicologie dei personaggi, fosse solo quella del protagonista, la consistenza dei protagonisti assume la consistenza di un budino, ma anche stavolta igli attori ci appaiono più che mai monodimensionali. La fotografia è di taglio televisivo e l'eccessiva luminosità inficia la suggestione che certe ambientazioni buie vorrebbero invece trasmettere allo spettatore. Tornando alla serie in questione (che cercava di ritrovare il consenso di massa della prima "storica" degli anni '50) il valore è oggi praticamente solo affettivo, in quanto a metà anni '80, nelle allora torride estati, si era soliti uscire la sera rientrando a casa come cenerentole prima della mezzanotte, per seguire distrattamente gli episodi prodotto da Spielberg alla loro prima messa in onda, sperando di incappare in un buon (o addirittura ottimo) episodio firmato -per dire- da un Joe Dante. Occorre sapersi accontentare per potersi dichiarare soddisfatti di aver speso il proprio tempo dietro questa serie prodotta da Steven Spielberg. [FB]

 

[GRACE NOTE] di P. MEDAK, CON J. MIGENES JOHNSON, S. PENNY, FANT/DRAMM, USA, 1985, 20', 1.33:1