F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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LA VITA é MERAVIGLIOSA
NOTORIoUS
SCIUSCIà




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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"Bogart diretto da Hawks in uno dei noir per antonomasia, con una trama ingarbugliatissima"

 

 

Investigatore privato cacciato dalla procura distrettuale per insubordinazione è convocato da un generale ottuagenaio vedovo che fa ancora da balia alle due giovani figlie, givani e scatenate. Costui aveva pagato un tizio per lasciare stare la figlia più piccola, e ora riceve una missiva anonima che gli chiede dei soldi ricattandolo sui debiti di gioco che gravano sulla minore delle figlie. Il gioco si fa duro e le morti fioccano... La Vickers, nel ruolo della sorella minore, rivolta a Bogey reduce da  IL MISTERO DEL FALCO  (alias: Philip Marlowe!): "Non è molto alto lei", "ho fatto del mio meglio". Uno scambio di battute, questo, che vale un film entrato nella storia del cinema: "Il Grande Sonno". Quando poi il regista è Howard Hawks, allora ci si attende davvero il capolavoro che il titolo, già da solo, evoca. Gli sceneggiatori (è comunque tratto da un romanzo di Chandler) si divertono a rendere la trama -per dirla con Neruda-  UN MALEDETTO IMBROGLIO  Sbrogliare la matassa può risultare inutile come in un film di Lynch, ed è consigliabile farsi imprigionare in quella mitica atmosfera che pare riflettersi dalle pagine del libro nella nebbia e nel grigio-nero come un fenomeno di Fata Morgana. Il mix tra noir e il sarcasmo del detective è pressoché perfetto: esemplare il modo in cui il protagonista si prende gioco della polizia al telefono del centralino e invita a "giocarci" anche la "femme fatale" di turno. Nota a margine, il "Big Sleep" evocato anche nel titolo originale è chiaramente la morte. Fotografia nebbiosa epocale (ha ragione chi dice che qui la forma vale il contenuto) e musiche noirissime di Max Steiner. Chiudo con un altro scambio lapidario, del duro per antonomasia, questa volta con la Bacall: "lei pensa sempre di trattare le persone come foche ammaestrate?" "sì, e in genere, mi obbediscono". Del resto, il tutto si spiega nei fatti: i due erano appena reduci dalla luna di miele vissuta nel mondo reale. [FB]

 

[THE BIG SLEEP] DI H. HAWKS, CON H. BOGART, L. BACALL, M. VICKERS, NOIR, USA, 1946, 110', 1.33:1