F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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GLI ARISTOGATTI
VENGA A PRENDERE UN CAFFé
M.A.S.H.
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INDAGINE SU UN CITTADINO...

I DIAVOLI
IL CONFORMISTA
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UN UOMO CHIAMATO CAVALLO
SOLDATO BLU
IL GIARDINO DEI FINZI...

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"mortificato da una certa ripetitività e qualche scivolone sul trucco"

 

 

Un commissario indaga sulla sparizione degli ultimi affittuari di una grande villa nella campagna londinese apprendendo che già in passato si erano verificati fatti inquietanti: vediamo così la sorte toccata ad uno scrittore dopo aver fantasticato su uno strangolatore evaso che prenderà forma nella realtà. Seguirà quella di un uomo che riconosce in un museo delle cere una vecchia fiamma ritratta come Salomé, restandone soggiogato. Un terzo, vedovo, troverà un'istitutrice per la strana figlioletta allevata in completa solitudine. Arrivando perciò all'ultimo proprietario: un attore scomparso dopo aver acquistato il mantello di un vampiro... Da non confondere con l'omonimo "Hammer House of Horror", "La Casa che Grondava Sangue" è un film a quattro episodi prodotto dalla rivale "Amicus". Inquietante il primo ("Method of Murder") specie quando il protagonista chiede alla moglie se non veda anche lei l'ospite indesiderato: "l'hai visto? l'hai visto quando si è spostato? lo senti anche tu ridere?" mentre quest'ultima dice di non vedere ciò che anche a noi spettatori viene mostrato (il brutto ceffo sogghignante nel buio, quasi un proto-Bob lynciano). A suo modo antesignano, perde un po' di smalto nella conclusione. Peter Cushing è il mattatore della seconda storia ("Waxworks") sul leitmotiv de "La Morte e la Fanciulla" di Schubert che lo vede alle prese con un moderno boia, ma l'episodio in questione è poca cosa, mortificato da una certa ripetitività e qualche scivolone sul trucco (uno scheletro manifestamente di plastica). A seguire, toccherà a Christopher Lee nel terzo e migliore frammento della pellicola ("Sweets to the Sweet") dove i personaggi sono maggiormente approfonditi, la sceneggiatura è più ariosa e le suggestioni meglio rese, buono anche nel mantenere celato sino in fondo il motivo per cui la piccola avesse tanta paura del fuoco. Simpatico l'ultimo ("The Cloak") ma un po' fuori contesto. [FB]

 

[THE HOUSE THAT DRIPPED BLOOD] di P. DUFFELL, CON C. LEE E P. CUSHING, HORROR, UK, 1970, 97', 1.85:1