F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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T R A I L E R

   
 

"pornografia dell'orrore che trova la sua ragion di esistere come il film più crudele di tutti i tempi"

 

 

Moriresti per me? Lo chiede la ragazzina manga-style al suo impacciato apprendista boy friend, appena prima di essere con lui sequestrata da un pazzoide sadomasochista che mette entrambi alla prova... Qualcuno ha definito "Grotesque" come "autentica pornografia dell'orrore". In linea di massima giustificabile, ma il titolo, ASSOLUTAMENTE SCONSIGLIATO a chiunque non abbia lo stomaco robusto almeno quanto quello di un bue, non scade nella mera scopofilia e trova una sua ragion d'esistere passando potenzialmente alla storia come il film più crudo/crudele di tutti i tempi. Estremo tanto da far somigliare  HOSTEL  a un film da "lunedì in famiglia". Kojo Shiraishi è uno che non si perde in preamboli e parte immediatamente ritagliando al passato dei due neo-fidanzatini un flashback di qualche minuto. Per il resto (salvo la sorpresa centrale) assistiamo al tour de force con il quale il pazzoide tormenta i due giovani promettendo loro la libertà qualora il loro amore riesca a scalfirlo. Il tono grottesco evocato dal titolo si affaccia evidente in lampo del pre-finale [EVIDENZIA LO SPOILER] che altro non rimanda se non all'italianissimo "Macabro" di Lamberto Bava. Appena un flash, ma luminoso da inondare la fitta tenebra con la quale ci ha sprofondato per un'ora e più. Peccato non aver chiuso lì e averci rifilato la solita postilla banale (si era capito con chi si aveva a che fare). Se apparentemente non v'è traccia dell'ironia di un Takashi Miike e tutto pare preso dannatamente sul serio, ogni cosa staccata dal corpo dei due fa comunque splish-splash, l'uso di melodie prestate dal patrimonio classico ha funzione straniante (facendo pendant con la calma zen dell'aguzzino). Se i detrattori parlano di "violenza priva di giustificazione" credo che "Grotesque" si prefigga nulla più che disgustare lo spettatore e ci riesca benissimo, permettendo al Giappone di riappropriarsi della paternità del filone torture-porn. [FB]

 

[GURUTESUKU] di K. SHIRAISHI, CON T. NAGASAWA, HORROR, GIAPPONE, 2009, 73', 2.35:1