F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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THE THIRTEENTH REUNION
THE SILENT SCREAM
THE TWO FACES OF EVIL
CHARLIE BOY
RUDE AWAKENING
GUARDIAN OF THE ABYSS
CARPATHIAN EAGLE
CHILDREN OF THE FULL MOON
VISITOR FROM THE GRAVE
THE MARK OF SATAN
THE HOUSE THAT BLED TO DEATH
WITCHING TIME
GROWING PAINS
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HAMMERHOUSE OF HORROR (TV)

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

Si parte con una messa nera e una giovenca che guardando dentro uno specchio dalla superficie non riflettente perde totalmente la ragione. Uno stacco temporale e siamo ad un'asta dove, guarda un po', troviamo il bizzarro articolo. Quasi contemporaneamente, una nuova ancella sfugge ai fanatici in saio... Atmosfere molto seventies per questo episodio della serie  HAMMER HOUSE OF HORROR   forte di un discreto ritmo nella prima metà (molto più blando nella seconda) location esterne suggestive e un protagonista ficcanaso che si butta a capofitto ad indagare sulle origini dell'arcano nonché sinistro cimelio. Lo "specchio vivente", così come lo definisce la fuggiasca che trova da questi rifugio, sarebbe appartenuto al celebre John Dee: il negromante che con il suo compare Kelly avrebbe praticato arti magiche nell'Inghilterra elisabettiana tentando di evocare un demone, tale "Koroson" detto "Il Guardiano degli Abissi". Dialoghi sapidi, trama con molti elementi mysterici (chi ha letto il fumetto "Martin Mystére" mi seguirà) che ricama sulla mitologia della vecchia Gran Bretagna, facendosi a tratti anche intrigante ma risentendo di qualche ingenuità di troppo: il ribaltamento prospettico nel pre-finale e la stessa conclusione risultano entrambe un po' banalotte e lasciano al fine un che di irrisolto, una reale sensazione di incompiutezza. Peccato perché il soggetto si prestava a snodi ben più variegati. La regia non è malvagia, l'impiego di effetti visivi (inediti negli altri episodi della serie) risulta abbastanza convincente pur nella sua artigianalità e gli attori impiegati svolgono diligentemente il compito assegnato loro. Parlando di specchi che contengono presenze, la protagonista femminile sembra davvero fuoriuscita da un quadro di Modigliani; tratti somatici che verrebbero apprezzati da un caro amico da sempre attratto verso particolari modelli di femminilità. Una "Aireen", direbbe. [FB]

[ID] di D. SHARP, CON R. LONNEN, R. LANDOR E J. CARSON, HORROR, UK, 1980, 50', 1.33:1, VOTO: 6