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THE VILLAGE T R A I L E R |
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Da tempo immemore vige una tregua tra forze della Luce e dell'Oscurità che per non elidersi reciprocamente, in una Mosca buia e inquietante, si confrontano per lo più a parole concedendosi strette licenze nell'attesa di un evento catastrofico causato dalla Vergine di Bisanzio che secondo la profezia vedrà il Predestinato schierarsi a favore dell'una o l'altra delle fazioni, facendo pendere l'ago della bilancia in maniera risolutiva. Curioso ibrido, questo "I Guardiani della Notte", giunto dalla Russia ed impostosi all'attenzione di critica e pubblico creando -anche qui- aspri confronti. Dal punto di vista narrativo (dalla trilogia letteraria di Sergei Lukyanenko) nulla di nuovo, anzi da "Highlander" agli "X-Men" con un prologo che fa il verso al Peter Jackson del "Ring" è tutto un ricorrere a stilemi e canovacci stravisti. Il montaggio stordisce e la storia pare confusa prima che i nodi vengano finalmente al pettine e pure -visivamente- lo straniante bombardamento videoclipparo (accompagnato da quintali di decibel) pare ripercorrere (in maniera -se possibile- più violenta) la strada che va da "Matrix" a "Saw" e il regista (novello Rob Zombie) ci infila tutto quel che più gli piace riuscendo ad imitare lo stile Watchowski e Fincher. Ma un elemento più degli altri connota in maniera positiva questo strano oggetto grezzo in celluloide non privo di fascino, elevandolo ben al di sopra degli scellerati scimmiottamenti di europei con la voglia d'America (Gorbaciov non c'entra). è la contaminazione tra reale e fantastico che si integra nel contesto urbano (i "Guardiani della Notte" sono impiegati nella società elettrica di Stato) a far sì che il pollice volga verso l'alto. I personaggi, tratteggiati con leggerezza superoistica, risultano tuttavia più autentici di certi modelli occidentali e sotto questo aspetto, i protagonisti paiono più "veri" proprio in virtù dell'aspetto ordinario. Sangue e fotografia fanno il resto. Finale aperto al sequel. [FB] |
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[NOCHNOY DOZOR] DI T. BEKMAMBETOV, FANTAHORROR, RUSSIA, 2004, 114', 1.85:1, VOTO: 7 |