F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        2 0 1 0        2 0 1 1        2 0 1 2        2 0 1 3        2 0 1 4       2 0 1 5        2 0 1 6        2 0 1 7        2 0 1 8        2 0 1 9        >

 

●● ½

MELANCHOLIA
LA PELLE CHE ABITO
TUTTI I NOSTRI DESIDERI
MIRACOLO A LE HAVRE
LA FUGA DI MARTHA
SECUESTRADOS
A DANGEROUS METHOD
THIS MUST BE THE PLACE
UNTHINKABLE
THE GREY
MIDNIGHT IN PARIS
LA CHISPA DE LA VIDA
HABEMUS PAPAM
*LE PALUDI DELLA MORTE
THE RESIDENT

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"commedia tetra e pessimista, con una prima parte divertente e una seconda troppo lenta"

 

 

Il Conclave elegge il nuovo Papa: un ansioso soggetto a crisi di panico che comprende di essere inadeguato. Il profetico Moretti con "Habemus Papam" prevede molto in anticipo ciò che, per diversi motivi, sarebbe accaduto davvero (nessuno aveva ancora pensato ad un Pontefice che rinunciava all'incarico!). L'autore-regista doveva avere bisogno di "certezze" dopo i fallimenti intervenuti nel lodevolissimo impegno politico prima (abbandonato con amarezza, lasciando delusi molti italiani che nei Movimenti avevano creduto) e famigliare poi (il divorzio dalla moglie Silvia Nono: per uno come lui un'ecatombe). Questo ultimo film che giunge a cinque anni di distanza da  IL CAIMANO  è pervaso da un profondo pessimismo, e pochi sono gli spunti divertenti, tutti concentrati nella prima parte (i cardinali che pregano di non essere eletti, il cronista idiota del TG2 che tutto banalizza, il plastico del Vaticano, il tanto parlare del nulla in tv con il "tuttologo" che si blocca e confessa ad un Maurizio Mannoni esterrefatto che stava "improvvisando", il Pontefice che saluta le guardie svizzere come farebbe Oliver Hardy). Evidentemente traendo spunto dalla riservatezza che si crea ogni qualvolta si svolga il Conclave, la defezione del nuovo eletto deve restare segreta, i Cardinali costretti a non uscire eviteranno qualsiasi contatto con l'esterno. Quando appare il regista, anche qui in veste di attore e si trova faccia a faccia con il grande Michel Piccoli (va detto: bravissimo) sembrerebbe stesse quasi facendo il provino per i film: un bell'esempio (non so quanto voluto) di meta-cinema, come non se ne vedevano da anni. Sentirlo dire: "mia moglie mi diceva che sono il più bravo; e infatti mi ha lasciato: non poteva competere" è stato un tuffo al cuore. Peccato che nella seconda metà la commedia tetra registri un forte rallentamento, iniziando a girare visibilmente a vuoto. Piersanti chiuderà su una specie di "Dies Irae" alla Arvo Part. [FB]

 

di E CON N. MORETTI, CON M. PICCOLI, R. SCARPA E M. BUY, DRAMMATICO, ITALIA, 2011, 90', 1.85:1