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T R A I L E R

   
 

"il 6° Capitolo della saga ha almeno il merito di dare una spiegazione alla dedizione omicida"

 

 

Mentre la casa teatro della mattanza della notte di Halloween è abitata dalla famiglia dello zio di Michael Myers (se ho ben capito) il dirimpettaio, con la fama di essere uno parecchio strambo, spia la figlia del primo dalla finiestra di fronte ma in realtà prepara da tempo una contromossa in caso di rifaccia vivo l'uomo nero... Penalizzato da un formato e una direzione anche troppo televisiva, "Halloween 6 La Maledizione di Michael Myers" ha almeno il merito, rispetto al delirio di  HALLOWEEN 5  di cerca di fornire una "spiegazione" alla dedizione omicida del gargolia mascherato. L'ombra della strega, dalla felice definizione che sembrava persasi nella memoria degli sceneggiatori dei precedenti capitoli, torna alla sua casa natale per completare l'opera, dato che così vuole la "maledizione" (da cui il sottotilo) alla quale è legato per nascita. Si riconduce il tutto ai celti e ai riti pagani, in relazione ad un carattere runico ("Thorn") che indurrebbe il "designato" a completare ad ogni costa la strage di tutta la sua famiglia, discendenti compresi. Al di la di averci almeno provato a fornire una motivazione ad una saga, durata sino a questo punto ben 5 pellicole, spalmate in 5 anni, anche qui non si scampa alla ripetitività insita nel genere slasher: figure monodimensionali descritte frettolosamente poco prima che vengano squartate, infilate in lavatrice, fatte esplodere in aria con l'elettricità. Messa fuori dalla produzione anche la brava Danielle Harris (il personaggio di 'Jamie' c'è ancora, per poco, ma lo interpretata un'altra attrice) si lascia il campo aperto a nuovi volti e personaggi, esclusa la costante del "Doc Loomis", qui ancora più sdentato e rincojonito del solito. Questa volta si lotta per salvare un neonato e se si sopravvive all'estenuantissimo finale nei corridoi di una clinica che neanche la Nave Nostromo di Scott, allora ci si può intristire al leggere in epigrafe: "In Memory of Donald Pleasance". [FB]

 

[ID] di J. CHAPPELLE, CON R. RUDD, M. HAGAN, D. PLEASANCE, J. WIBOR, HORROR, USA, 1995, 84', 1.35:1