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"Stanley s'inventa lo stalker robotico"
In un futuro post-apocalittico, presso un robivecchi un giovane intercetta un raccoglitore che ha trovato nel mezzo del deserto che è attorno alla città quel che resta di una forma bio-meccanica provvista di intelligenza artificiale. La ragazza di questi la "restaura" e assembla usando altri componenti; il resto lo fa essa stessa... Poco noto, e soprattutto poco ricordato horror fantascientifico del sudafricano Stanley. Prima di Bloomkamp, altro autore del sud Africa aveva saputo coniugare TERMINATOR di Cameron (la pupilla dell'occhio del robot è identico) ma anche e soprattutto il giapponese "Tetsuo" (ai giapponesi deve essere piaciuto il film, come si desume dagli scenari urbani ai quali il manga "Alita" deve più di una cosa) con un'infarinata del primo Scott fantascientifico. La tagline della locandina italiana recita: "una terrificante visione del futuro" che si vuole attribuita a Dario Argento: niente di più vero, se si pensa alla sequenza che omaggerà (copierà?) paro paro una certa sequenza con protagonisti Lavia e la Giorgi. Ma in ultima analisi, Richard Stanley s'inventa, usando una messinscena molto raimiana, lo stalker robotico. Quando si è ricevuti a casa, la padrona della medesima vi accoglie con il contatore geiger, mentre il governo autoritario ha imposto un controllo delle nascite... Inquietante oltremodo il laido guardone che spia con il cannocchiale a infrarossi e fotografa i due protagonisti durante una scopata, nemmeno l'unico voyer la cui attenzione ricade su di questi: il "Mark 13", autoriparante. Si tratta in pratica di un moderno stalker, che non esita a importunare la sua preda al telefono con proposte oscene ("vuoi provarlo nel culo o vuoi che ti ci infilo un bel vibratore?"). Tracy Travis, bona e felina, In tv la pubblicictà reclamizza con enfasi "bistecche di renna SENZA RADIAZIONI!" Azzeccate e funzionali le musiche di Bosswell, con contorno tamarro di rockaccio da cui il sottotitolo "Metallo Pesante". [FB]
[ID] di R. STANLEY, CON D- MACDERMOTT, S. TRAVIS, J. LYNCH, I. POPP, HOR, SUD AFRICA, 1990, 94', 1.85:1