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MELANCHOLIA
LA PELLE CHE ABITO
TUTTI I NOSTRI DESIDERI
MIRACOLO A LE HAVRE
LA FUGA DI MARTHA
SECUESTRADOS
A DANGEROUS METHOD
THIS MUST BE THE PLACE
UNTHINKABLE
THE GREY
MIDNIGHT IN PARIS
LA CHISPA DE LA VIDA
HABEMUS PAPAM
*LE PALUDI DELLA MORTE
THE RESIDENT

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"da Kaurismaki: pochi fronzoli, storia semplice, e un finale che è arrivato a commuovermi"

 

 

A Le Havre, in Normandia, un ex clochard accolto in casa come marito da una brava donna raggranella qualche soldo come lustrascarpe. Aiuta un ragazzino di colore diretto a Londra sfuggito alla polizia proprio mentre la moglie si ammala gravemente. Come non bastasse, alle calcagna ha un commissario di polizia non troppo convinto aizzato da un potere che fa della cattura del ragazzino un vanto della propria politica... Aki Kaurismaki punta il dito contro le politiche anti-immigrazione della Francia dell'imbecille marito della Bruni (ma anche del successore) ma lo fa sempre con il tono lieve, da fiaba metropolitana, nel modo che ce lo ha fatto amare. Pochi fronzoli, una storia semplice, e un finale è arrivato a commuovermi. La solidarietà per il cineasta arriva ancora dai derelitti, i veri eroi delle storie del regista finnico. Il suo è un cinema davvero al di fuori dal tempo, dove i juke-box diffondono ai giorni nostri Carlos Gardel e la voce di Edith Piaf. Intenso il protagonista André Wilms, c'è anche l'attrice feticcio del buon Aki, Kati Outinen, Jean Pierre Darroussin nel ruolo ambiguo dell'ispettore Monet, e con loro, nei credits, anche la cagnetta Laika. Colori baviani come sempre, con pareti blu, porte viola, per un universo che dovrebbe essere fiabesco ma che si contamina sempre di tematiche estremamente reali e attuali. Per raggranellare i soldi necessari a imbarcare il ragazzino affinché possa ricongiungersi con il padre si organizzerà un concerto di solidarietà richiamando sul palco una vecchia gloria del rock and roll che pare reduce dai fasti dei suoi "Leningrad Cowboys" di 12 anni prima. Per il resto, la colonna sonora, come sempre ben curata e che recupera anche classici desueti (come faceva Kubrick, per capirci) vede inserti del bravo compositore contemporaneo Rautavaara ("Apotheosis") accanto a canzoni rock ("Matelot" dei "Renegades", plagiata da Capossela almeno 5 volte). [FB]

 

[LE HAVRE] di A. KAURISMAKI, con A. WILMS, K. OUTINEN, DRAMMATICO, FINLANDIA, 2011, 90', 1.85:1