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"cinecomics d'autore"

 

 

Che durante la Seconda Guerra Mondiale si fosse cercato (da ambedue le fazioni) di far entrate in gioco forse soprannaturali è cosa risaputa. Meno che il burattinaio Rasputin abbia per conto dei nazisti provato a far entrare nel nostro mondo sorta di Grandi Antichi (!) Gli americani scongiurano l'apocalisse ma passa al di qua un diavoletto. Sessanta anni dopo, il piccolo è cresciuto ed è usato da un nucleo speciale anti-mostri... Ha un carattere molto spigoloso, sdrucito, geloso della sua amata, fuma un grosso sigaro, ma coltiva un debole per i gatti (forse perché hanno la coda come lui). "Hellboy" non può non piacermi, atipico supereroe creato dalla penna di Mignola. Guillermo del Toro si rivela qui più che mai come il Tim Burton dell'America latina (se il primo è poeniano, il secondo è lovecraftiano). L'autore messicano che aveva usato l'imprevisto ingaggio per la direzione di  BLADE 2  per farsi "le ossa" in campo di cinecomics, parte bene: "Nel 1937 Hitler entra nella società di Thule, nel 1958 la guerra segreta si conclude con la morte di Hitler". E' solo uno dei passaggi dialogici che non si dimenticano in questo film. Spettacolare il make-up del protagonista, tanto da far somigliare Ron Perlman al fumetto originale di Mike Mignola. Che dire allora del personaggio di "Icthyo Sapiens", l'uomo-pesce più vero di un uomo-pesce? C'è anche un invecchiatissimo John Hurt e una sofferente Selma Blair nel ruolo della novella-Carrie ovvero quella "Liz" che proprio per il suo potere incontrollabile di "incendiaria" può pensare ad una convivenza solo con chi il fuoco lo sopporta bene. E i "cattivi" non sono da meno: su tutti il ninja-zombi-automa-nazista-masochista con la mania per l'auto-mutilazione, con la sabbia al posto del sangue e che si "da la carica" come un meccanismo ad orologeria. Notevole sul piano visivo, si dovrà attendere il secondo capitolo per avere anche una storia all'altezza. [FB]

 

[ID] di G. DEL TORO, con R. PERLMAN E S. BLAIR, FANTASY, USA, 2004, 122', 1.85:1