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T R A I L E R

   
 

"Scorsese gioca la partita su due campi, e su quello dell'omaggio cinefilo fa centro"

 

 

Un piccolo orfano vive negli anfratti della stazione di Parigi con la scusa di riparare gli orologi, piccoli e grandi. Rubacchiando alcune rondelle si fa pizzicare da un acido vegliardo che nasconde un segreto... Rispondente alla rinascita di Scorsese come Autore, "Hugo Cabret" è un film d'autore in senso stretto, e lo si evince praticamente da ogni singolo fotogramma. Quando giunse notizia del suo progetto di "una fiaba per piccoli e non solo", mi domandai dove si sarebbe andato a parare: cosa poteva importare a Scorsese di un bambino che ha perduto il padre e che cerca di ripristinare un automa che considera l'eredità del genitore? Sotto questo lato il film è deboluccio e non riesce a emozionare come vorrebbe. Per fortuna però, Scorsese gioca su due campi diversi. Sull'altro, quello dell'omaggio incondizionato e genuino alla storia del cinema, nella persona di Georges Méliès, fa perciò centro e il sorriso non può non che illuminare il nostro viso cinefilo. I "remake" e i "makin off" dei lavori del grande pioniere del cinema sono pura delizia per gli occhi. C'è poi di contorno un super cast che non può non fare piacere vedere (o rivedere) tra cui spicca un Kingsley praticamente irriconoscibile, un regale Christopher Lee (è il libraio) e il buffo Sasha Baron Coen nella parte del canagliesco sbirro accalappia-orfanelli della stazione. Recuperato per la visione casalinga non si è potuto giudicare l'aspetto 3D pensato per le grandi sale preposte. Alleggerito di una decina di minuti accessori, sarebbe stato anche meglio. Comunque, il cineasta, reduce da opere non memorabili e sicuramente poco ispirate, ritrova qui la giusta china seguendo la bussola per il nord cinematografico delle origini e agguanta quasi tutti gli oscar tecnici (fra cui quello della fotografia del fido Dante Ferretti). Meritatamente, dato che l'interazione tra attori, luoghi reali e virtuali è finalmente a un passo dalla perfezione assoluta. [FB]

 

[ID] di M. SCORSESE, con C. MORETZ, A. BUTTERFIELD, S. BARON COHEN, AVVENTURA, USA, 2011, 2.35:1