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T R A I L E R

"rientra nei lavori disimpegnati di Vittorio de Sica"

Tre ritratti di coppia. Una contrabbandiera si fa ingravidare ripetutamente dal marito disoccupato per sfangarla con la legge, ma alla lunga, il sonno mancato procurato dalla banda di marmocchi crea problemi. Poi, una donna ricca e sposata chiude (forse( una relazione con un uomo di altra estrazione sociale. Infine, una prostituta col cuore d'oro folgora il nipote della dirimpettaia,  seminarista, che entra in forte crisi... Questo "Ieri Oggi Domani" rientra nei lavori disimpegnati di Vittorio de Sica. Diviso in tre episodi e ambientato rispettivamente a Napoli, Milano e Roma, vede tratteggiate tre coppie: l'una basso-popolana, l'altra mista alto-borghese e soprattutto clandestina, e l'ultima formata da una prostituta e un cliente, con un terzo incomodo. Il primo episodio rappresenta ciò che non amo dell'autore, ovvero quel suo scadere nella macchietta quando si volge verso il popolino, tant'è che l'effetto-cartolina è assicurato, complice l'amore che l'autore prova per la città partenopea.  La gara di solidarietà con sollevazione popolare con richiesta di grazia lascia il tempo che trova. Il secondo, che si configura come un road movie è anche il più breve, dove i due amanti clandestini fuggono dalla loro quotidianità in cerca di una quiete, ma ancor più di una giustificazione. Il terzo, quello sinceramente più riuscito, è -guarda caso- quello sceneggiato da Cesare Zavattini, e per quanto leggero, sposando il registro della commedia leggera è assai più articolato dei precedenti, trovando poi nella celeberrima sequenza dello strip-teese su "Abat-jour" il momento topico del film, con un allupatissimo Mastroianni che imita il lupo di Tex Avery. Meraviglioso lo sguardo che scambia con il gattone sul comò. Mastroianni poco credibile come napoletano, va molto meglio come milanese e bolognese mentre la Loren, va riconosciuto, è sempre perfetta. Fotografia di Rotunno, musica di Trovajoli. [FB]

DI V. DE SICA, CON S. LOREN E M. MASTROIANNI, COMMEDIA, ITALIA, 1963, 114', 2.35:1