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●●● AHP
L'ICONA DI ELIA COMIC THRILLER DRAMA |
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"Hitch incontra Zio Tibia in un episodio creepy, ambientato in parte in un monastero" |
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Un'icona autentica del quindicesimo secolo dedicata al profeta Elia: questo è quello che un cliente di un antiquario. Nel suo athelier tiene quasi segregata una bellissima ragazza, Malvina, che costringe contro la sua volontà a restare con lui. Acquistando una copia dell'icona da un frate, non intende spacciarla per autentica, ma recarsi al monastero dove questa è stata realizzata e scambiarla con la copia. Mal gliene coglierà, e per legge del contrappasso condividerà un destino molto simile a quello della sua concubina... Suggestiva veramente, l'ambientazione di buona parte di questo Sedicesimo Episodio della Quinta Stagione di ALFRED HITCHCOCK PRESENTA all'interno di un monastero benedettino. "L'Icona di Elia" parte nella bottega dell'antiquario e si sviluppa lentamente, parimenti al piano che escogita il diabolico individuo senza scrupoli che ordisce un piano bieco, contando sulla "presunta" paciosità dei monaci. Il finale di questo episodio è infatti squisitamente creepy, e non fa davvero invidia ai fumetti di Zio Tibia che già si vendevano in quegli anni e verso i quali sir Afred pare davvero rendere tacito omaggio. [EVIDENZIA LO SPOILER] "Noi ti nutriremo come i corvi nutrirono Elia, e tu pregherai per essere perdonato": il destino del protagonista sarà infatti quello di passare il resto dei giorni sepolto vivo all'interno della cella contenente l'icona che voleva rubare, per espiare la colpa di aver tra l'altro ucciso uno dei monaci-custodi per impossessarsene. Se non è una storia da CREEPSHOW questa, non lo è nessun altra! Ottima la fotografia in un livido bianco e nero che ben valorizza le architetture e i lunghi corridoi del monastero. E pure Hitch si aggira nelle catacombe nel prologo e nell'epilogo dell'episodio, dove tra l'altro scoprirà un grande cuore trafitto da "Cupido", disegnato da qualche coppietta di innamorati. [FB] |
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[IKON OF ELIJAH] DI P. ALMOND, CON O. OMOLKA, S. JAFFE, HORROR, USA, 1959, 24', 1.33:1 |