F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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I VITELLONI
UN GIORNO IN PRETURA
LE AVVENTURE DI PETER PAN
IO CONFESSO
DA QUI ALL'ETERNITà
VIAGGIO IN ITALIA
AMORE IN CITTà


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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

"parte bene, con un buon passo mysterico, ma poi scivola nell'umorismo involontario"

Anni '50. Il nipote di un ricco possidente proprietario di un castello con tanto di labirinto limitrofo riceve comunicazione di recarsi lì quanto prima. Dopo la partenza, passa del tempo e l'uomo non fa ritorno. La moglie promessa non si capacita di ciò e, dopo il silenzio giunge una lettera alla zia di lei, diffidando le due di raggiungerlo. Disattesa la raccomandazione, troveranno una persona diversa da quella che ricordavano... "Da Cannes ad un castello remoto nella Scozia": una donna riporta la sua "esperieza nel labirinto" attraverso un flashback. "Nessuno dei baronetti viveva a lungo dopo aver ereditato il titolo" si dice. Non è proprio un benvenuto quando giunge un telegramma annunciando appunto il passaggio di proprietà imminente. Inizia così il classico "Il Labirinto" di William Cameron Menzies. Suggestivo l'arrivo delle due al castello avvolto dalla nebbia, ma è invero che la narrazione pure troppo lenta per i canoni della lentezza va a far scemare presto il fascino dell'aspetto mysterico che pervade inizialmente la storia. Il grande luogo chiuso, con tutto il suo corredo di ragnatele, porte cigolanti è tutto già visto, ma il vero protagonsita è chiaramente il luogo richiamato dal titolo, e dai tanti elementi che vanno in accumulo (l'impronta non umana nella ghiaia) sino alla processione "rivelatrice". Senza dubbio un bel po' di suspense si rompe con l'arrivo "dell'altra gente" al castello, che vista la ritrosia del padrone di casa rischia scivolate nel ridicolo involontario: una porta ampiamente sfondata al momento clou de [EVIDENZIA LO SPOILER] l'Uomo-Rana! Chissà se il sommo Kubrick non abbia inserito nel suo capolavoro horror il labirinto di siepi proprio di rimando a questo film statunitense. Non ricordo poi altri titoli a tema e genere affine (tralasciando i "Maze Runner" et similia) oltre al bizzarro  DAVE MADE A MAZE  Girato in "Stereo Stereoscopico" e in "3D", per non farsi mancare nulla. [FB]

[THE MAZE] DI W. CAMERON MENZIES, CON V. HURST, R. CARLSON, HORROR, USA, 1953, 80', 1.37:1