F A B I O B O R E L L I
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Bruce Banner è ancora in Sud America, ma un'imprudenza mette sulle sue tracce il generale Ross, che lo considera ancora "un'arma" di proprietà dell'esercito, e l'agente Bronski che ne fa una questione personale. "Meglio questo o quell'altro?" è la domanda che chiunque abbia visto l'Hulk di Ang Lee vorrebbe subito esaudire. Con cognizione di causa, si potrà rispondere: nessuno dei due ha saputo cogliere la vera essenza del fumetto, impresa riuscita ad un Sam Raimi per Spider-man (secondo e terzo). Questo ennesimo tentativo di porre le basi a una eventuale trilogia verdolina, parte a mille: esattamente sui tetti delle favelas di Rio de Janeiro, mettendo in scena un frenetico inseguimento "alla Kathryn Bigelow", facendo salire le aspettative per poi disattenderle. Quel che segue infatti, è già stato ampiamente spoilerato dai trailer promozionali, con Bronski che si confronta con il gigante verde nel parco, prima di diventare "Abominio" (pur senza "orecchione" a sventola) e cercare di lavare l'onta in una rissa da ubriachi tra le strade della Grande Mela (peraltro, pure irrisolta). Non capisco poi per quale motivo non sia stata giocata la carta del villain noto come "Il Capo" dopo averne peraltro mostrato la genesi: avrei giurato di vederlo comparire nel frastornante (e frettoloso) finale. Pensare che c'era addirittura la giusta pausa! Leterrier (Lete-che?), si comporta da "cittadino onorario americano" (impersonale, nel suo integrarsi fra i mestieranti precettati ad Hollywood), finché si ricorda di provenire dalla scuola "Besson", stronzeggiando allora (sul taxi, ovviamente) come da copione. Discutibile far poi parlare Hulk con la voce di Linda Blair. Delusione amplificata (e senza raggi gamma) da un supercast (Norton, Roth, Hurt) sotto-utilizzato che nulla aggiunge sul versante "emozionale". E l'Hulk digitale? Meglio bamboccione e gommoso (Lee) o ritardato e plasticoso (Leterrier)? [FB]
[ID] di L. LETERRIER, CON E. NORTON, L. TYLER, W. HURT E T. ROTH, AZIONE, USA, 2008, 114', 2.35:1, VOTO: 6