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COMIC THRILLER DRAMA T R A I L E R |
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"ibridando i classici, anticipa tematiche che sarebbero state sviluppate ben più avanti" |
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Prima medico e ora scultore per diletto custodisce un terribile segreto. All'ultimo ricevimento tra i fan delle sue opere scorge una vecchia fiamma e modella. Il desiderio di ultimare il suo busto iniziato anni prima e riallacciare con lei i rapporti è sopravanzata dall'impellenza di trovare un chirurgo che possa sostituire il suo malandato assistente (esimio professore ottuagenario) nell'operazione a cui lui dovrà obbligatoriamente sottoporsi per non vedere il suo corpo disfarsi. Infatti l'uomo è riuscito infatti a ingannare la morte per mezzo della sostituzione di una piccola ghiandola e intende ora condividere l'immortalità con la sua ex... Lavoro non tra i più blasonati della Hammer House, "L'Uomo che Ingannò la Morte" nonostante il titolo altisonante e la presenza di un pur giovanissimo Christopher Lee. Tratto da una piece teatrale, è comprensibilmente ben costruito e ottimamente dialogato. L'idea che sostituendo una ghiandola (forse quella che si riteneva "sede dell'anima"?) sortendo l'effetto di prolungarne la vita come si trattasse delle batterie di un aggeggio meccanico o meglio ancora come il tagliando dell'automobile (ogni 10 anni!) è folgorante. La pellicola si muove tra Oscar Wilde ("Il Ritratto di Dorian Gray") Lovecraft ("Herbert West") ma anche Poe ("Valdemar") risultando un curioso ibrido. Interessante la riflessione sull'immortalità che condanna inevitabilmente alla solitudine che anticipa tematiche che sarebbero state sviluppate ben più avanti (chiedere a quell'altro Christopher: Lambert) tanto quanto la condanna a cambiare spesso identità e domicilio per non destare sospetti. La sottotrama poliziesca che vede un ispettore di polizia cercare di far luce sulla scomparsa di giovani modelle (non tutte finite come si credeva, si vedrà in una perturbante rentrée) è un valore aggiunto in un film con sì qualche lentezza ma certamente degno di visione. Dirige Terence Fisher. [FB] |
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[THE MAN WHO COULD CHEAT DEATH] DI T. FISHER, CON A. DIFFRING, C. LEE, HORROR, UK, 1959, 79', 1.85:1 |