|
|
●●●●
THE HATEFUL EIGHT |
|||||||
"la regista è abile a dire poco alla volta, e un finale ideale lacera e consegna genuini brividi" |
|
||||||||
Raccogliendo l'invito, un uomo si reca con la nuova compagna presso la bella villetta in collina ove risiede l'ex moglie col nuovo partner. Lì, sono anche altri amici. Sono passati due anni dall'ultima volta, dopo che i due hanno attraversato un grave lutto che ne ha causato la rottura. L'inquietudine dell'uomo, foriera di foschi presagi e probabilmente anche portata da una mancata elaborazione del dolore, cozza con la spensieratezza e l'atmosfera generale. Tutto lascia intendere che qualcosa potrebbe deflagrare da un momento all'altro... Presto si fa menzione alla "setta" o più propriamente un "gruppo di recupero" ("è gente che ha perso qualcuno, e che si aiuta") cui farebbe parte la burrosa padrona di casa: la Blanchard, che accoglie intorno a sé i convenuti come una vera e propria leonessa farebbe con i suoi cuccioli. Tutti sembrano a loro agio (ma qualcuno inizierà a manifestare segni di fastidio). eccetto l'ex, che pare davvero fuori posto come lo sarebbe un pesce fuori dall'acquario: iperprotettivo, quasi volesse recuperare quanto perduto in precedenza, essendosene fatto una colpa ("ho come un urlo intrappolato dentro di me"). "Chiunque noi siamo, noi trascendiamo", si dice, quasi fosse un mantra. Ma già la prima volta che il protagonista (Mashall Green: sottotono, perfetto) sbrocca, si insinua un crescendo di trip mentali e paranoie, tra reale e immaginato. L'approccio (reale, immaginato?) della ninf(om)a(ne) che già pare tentarlo -novella Lilith- appena varcato l'uscio, va pari passo con una serie di segni inequivocabili (la padrona di casa si chiama pure Eden: più chiaro di così!). Il twist è di quelli che mozzano il fiato e, senza anticipare nulla, ciò che seguirà imporrà l'apnea nello spettatore. La regista Karyn Kusama è abile a dire tutto ciò che c'è da dire poco alla volta e il finale giunge a ideale suggello di una pellicola che lascia il segno: lacera e consegna genuini brividi. [FB] |
|||||||||
[ID] di K. KUSAMA, con L. MARSHALL GREEN, T. BLANCHARD, HORROR, USA, 2015, 96', 2.35:1 |