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"fetenzìa, femminista, fascista"

 

 

Entrata in un programma di addestramento no-limits che prevede una sorta di "giochi senza frontiere" in versione "hard" per dimostrare che una giudice aveva ragione sulla parità dei diritti una ufficiale di marina tiene duro, dimostrando di avercelo duro, anche se ce l'ha, tirando fuori le palle, anche se le mancano... Ineluttabilmente uno dei film più stupidi mai realizzati. Preso come un film comico, "Soldato Jane" di Ridley Scott è solo noiso, ma il guaio è che non è affatto un film comico, almeno nelle intenzioni dei realizzatori. Da un lato c'è quella demente di Demi Moore, presa da un attacco devastante di orchite, la quale decide di suicidarsi artisticamente in maniera definitiva, vestendo i panni di questa vetero femminista oltre tempo massimo. Non è lesbica, è semplicemente una donna che vuole fare l'uomo, il tutto per -e qui entra in gioco il regista Scott La Moore quasi calva e con i muscoli non si può vedere. Oltre i bastioni di Orione del trash la sequenza della veglia obbligata "nonostante" la lirica in sottofondo (!) e quella dell'allenamento a resistere all'affogamento simulato. "Più mi rompete le palle, più mi impegnerò a sputare sangue". Contenta lei. Fa male vedere il buon Viggo Mortensen (???) in questa galera propagandistica e gli tocca pure il ruolo più sgradevole della carriera (picchia violentemente la "soldatessa 'O Neal", accenna a sodomizzarla, riducendola un fardello sanguinante che tuttavia trova la forza di urlargli contro quell'epocale "succhiami il cazzooo!" passato agli annali). Prolisso ed estenuante, rappresenta anche un clamoroso passo falso per il regista, che ci metterà un bel po' a risalire la china e ritrovare un po' di mestiere. Ad honorem, il film fortissimamente voluto dalla Moore, che vediamo guarda orgogliosa le ferite appuntate sul corpo come medaglie, fumare il sigaro (!!!!!) fiera di essersi trasformata in un mostro, si becca d'ufficio le tre 'effe': fetenzìa, femminista, fascista. [FB]

 

[J. I. JANE] di R. SCOTT, CON D. MOORE, V. MORTENSEN, A. BRANCOFT, DRAM, UK/USA, 1997, 120', 1.85:1