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IL PETROLIERE |
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Ripresasi dalla difficile convalescenza da una gravidanza, una giovane madre scivola in una nuova e più devastante depressione, nonostante le cure premurose del paziente marito e l'apparente maturità del primogenito Joshua che a 9 anni già suona il piano e coltiva passioni per l'antico Egitto e i suoi rituali... Cronache nere di ogni tempo riportano di tragedie scatenate dall'insana gelosia di un fratello maggiore verso il minore, da Caino e Abele sino ai giorni nostri: la catena di affetti e attenzioni prima riversati sul primo, cortocircuitano (in azioni, anche violente) quando dirottati scontatamente verso il nuovo nascituro. La pellicola in oggetto parla di questo, ma anche delle crisi post-parto che paiono sempre più diffuse nella società dell'agiatezza e dei consumi. Se a questi due aggiungiamo un bel po' di paranoia causata dalla cultura del sospetto più o meno giustificata, otteniamo "Joshua": un ritratto famigliare capace di trasmettere inquietudine servendosi di mere allusioni. Le situazioni suggeriscono senza mostrare apertamente, e i più smaliziati sanno bene che questa è la via giusta per generare un'efficace suspense. Il film esordisce con un prologo molto ordinario ma, pezzo su pezzo, riesce a dare solidità ad una struttura retta "sull'unità della famiglia" che -al contrario, minata dall'interno- si rivelerà sempre più fragile e precaria da andare letteralmente in pezzi, privata dell'elemento collante (le costruzioni Lego che vanno giù lo rendeno molto esplicito). Non dirò qui se sia solo un sospetto senza fondamento o la causa di tutto sia da attribuire all'enigma-vivente "Josha": quel che è certo è che se così fosse ci troveremo dinanzi ad un apologo sui bambini diabolici retaggio dei malsani anni '70: cassandre in erba in triangoli maledetti, ingelosite dall'amante di mamma, piccole torturatrici di piccoli animali, figli del diavolo. Quando i bambini fanno fare aah!!! [FB] |
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[ID] di G. RATLIFF, con S. ROCKWELL E V. FARMIGA, THRILLER, USA, 2007, 105', 1.85:1, VOTO: 7 |