F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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LAPUTA CASTLE IN THE SKY
GROSSO GUAIO A CHINATOWN
ALIENS SCONTRO FINALE
HIGHLANDER
SPERIAMO CHE SIA FEMMINA
THE HITCHER

IL NOME DELLA ROSA
LA MOSCA
MANHUNTER
FROM BEYOND
VELLUTO BLU
DAUNBAILò
IL COLORE DEI SOLDI
STAND BY ME
IL CAMORRISTA

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"lo ricordavo loffio, e invece il sequel del cult 'Karate Kid' ha un senso d'esistere"

 

 

Dopo aver regolato i conti con il cattivo maestro (da leggere in senso letterale!) della scuola di karate soccombente al "karate kid", il signor Mijagi, suo saggio insegnante ancorché di vita, riceve per posta la notizia del padre malato in quel di Okinmawa. Parte al suo capezzale, e l'allievo va con lui, ma deve affrontare un vecchio rivale in amore, divenuto se non un boss della Yakuza almeno un piccolo gangster... "Karate Kid II" inizia esattamente dov'era finito  KARATE KID  e dopo uno stringato "riassunto", assistiamo al "dopo torneo". Se il rivale di "Daniel Son" si era immediatamente convertito al bene riconoscendo al Nostro il merito della vittoria, il maestro di questo intendeva sfogare la sua frustrazione sugli alievi. Ma mal gliene coglieva per l'intervento del mitico Miaghi... ehm, pardon: Mijagi (!) Dopo avergli dato un'umiliazione definitiva, allievo e maestro si catapultano in Giappone. L'accoglienza non è delle migliori causa le vecchie ruggini tra il vecchio e un suo rivale in amore e Ralph Macchio, sempre armato del sua disarmante candore, si trova a farne le spese. John Avildsen si tiene stretto il suo film, facendone un franchise, orfano di  ROCKY  che Stallone si era portato in dote. Belle location, andamento più intimista, ma medesima liaison sentimentale questa volta con una giapponesina (e il Nostro, ci guardagna pure!) e seppur in un Giappone molto americanizzato (alle feste si balla il rock and roll!) e le rivalità, questa volta, con il nipote del già rivale del suo Maestro e di una gang di teppisti con gli occhi a mandorla. Dopo aver scoperto come "dare" e "togliere" la cera, imparerà la "tecnica tamburo", non prima di averle nuovamente buscate (minaccia di morte, inclusa) si arriverà al confronto... urugano permettendo! Lo ricordavo loffio, e invece ha un suo senso di esistere. Immancabile le musiche del fido Bill Conti, tra rockacci (i Chicago!) e la siringa di Zamphir. [FB]

 

[ID] di J. AVILDSEN,  CON R. MACCHIO, P. NORITA, USA/GIAPPONE, 1986, 109', 1.85:1