F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 7 0        1 9 7 1        1 9 7 2        1 9 7 3        1 9 7 4      1 9 7 5        1 9 7 6        1 9 7 7        1 9 7 8        1 9 7 9        >

 

●●●

C'ERAVAMO TANTO AMATI
FRANKENSTEIN JR
PROFUMO DI DONNA
FANTASMA DEL PALCOSCENICO
SUGARLAND EXPRESS
IL PROFUMO DELLA SIGNORA...

NON APRITE QUELLA PORTA
L'ANTICRISTO
SPASMO

NON SI DEVE PROFANARE...
IL PADRINO PARTE II
CANI ARRABBIATI
DOSSIER ODESSA
CHINATOWN
L'ENIGMA DI KASPAR HAUSER

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"rispettoso, ma lontano dalla magnifica sospensione di altri grandi misteri non disvelati"

 

 

Nella Germania ottocentesca piomba -apparentemente dal nulla- un adulto con le conoscenze di un infante. Dopo l'iniziale curiosità di chi lo circonda, finirà preda dei malvagi, vittima della sua incapacità di difendersi... Ispirato ad una cronaca che fece molto parlare (e scrivere) in quel del secolo scorso, "L'Enigma di Kaspar Hauser" di Werner Herzog è un'opera particolare, un po' come tutte quelle che compongono la sua opera. Si tratta anzitutto di uno dei pochi lavori in cui è assente l'attore-feticcio Klaus Kinski, qui rimpiazzato da tale "Bruno S." quasi a voler indurre a ricamare sopra all'enigma dell'uomo comparso dal nulla. L'andamento è oltremodo elegiaco, come nello stile del regista tedesco, ma si rivela a suo modo abbastanza funzionale a creare un'aurea di di mistero intorno alla figura del protagonista. Sotto un certo punto di vista, può ricordare (e non poco) quanto fatto dal grande David Lynch nel suo  ELEPHANT MAN  nel giungere all'epifania dell'uomo passando per una sorta di calvario che si fa più che "romanzo di formazione" come un vero e proprio percorso formativo in senso stretto, di "apprendimento". Herzog segue le sue vicende con un taglio che definire "naturalista" sarebbe consono: come uno degli autori di quei reportage che si appostano ai bordi della savana, puntando lo sguardo muto di un teleobbiettivo verso l'animale di turno. Approccio rispettoso, che non vuole spingersi a ipotesi contorte per voler spiegare il mistero: "Kaspar" è stato tenuto realmente lontano dal mondo civilizzato contro la sua volontà? Forse per volerlo tenere lontano da ruoli importanti e oggetto di importanti contese (alla "Maschera di Ferro", per intenderci) o per proteggerlo  dagli altri o da sé stesso? L'enigma permane oltre i titoli di coda, ma la soddisfazione dello spettatore non trova la magnifica sospensione di altri grandi misteri non disvelati, come quel magico  PICNIC AD HANGING ROCK  [FB]

 

[KASPAR HAUSER] DI W. HERZOG, CON BRUNO S. E B. MIRA, DRAMMATICO, GERMANIA, 1974, 109', 1.85:1