F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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FANTASIA
REBECCA LA PRIMA MOGLIE
IL GRANDE DITTATORE




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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"film meraviglioso che insegna ancor oggi come vanno girati i fantasy"

 

 

Ahmad, un mendicante cieco narra ad alcune ancelle una fiaba che lo vede protagonista con un ladruncolo... Coloratissimo kolossal senza tempo prodotto da Peter Korda, per la regia di quel Michael Powell che avrebbe diretto  L'OCCHIO CHE UCCIDE  costruito su di un ritmo efficacissimo e che potrebbe insegnare ancora oggi come si girano i fantasy. Liberamente tratto dalle novelle de "Le Mille e una Notte", "Il Ladro di Bagdad" è un film meraviglioso in cui le scene mitiche non si contano: il ladruncolo trasformato in cane ("sei un figlio di cane! e alla tua forma originaria tornerai!" è l'incantesimo scagliato contro di lui dal perfido Jaffar di Conrad Veidt) un figuro che esercita la magia con successo (ottenebra la vista, scatena la furia degli elementi). Memorabile il "nuovo gioco" presentato al sultano come "L'Ancella d'Argento": un automa dotato di sei braccia ("il suo abbraccio vi darà un abbraccio che nessuna donna mai vi darà!") l'inganno si Sabu che costringe il genio dentro la bottiglia e i suoi voli aggrappato al "codino" del gigante, costretto ad esaudire i tre classici desideri ("me lo giuri su Re Salomone, signore di tutti i geni?") il ratto dell'Occhio "che tutto vede" dalla testa della Dea nel tempio dell'eco dove il Ladro di Bagdad, su una ragnatela, dovrà vedersela anche con un ragnone più spaventoso di quello de  IL RITORNO DEL RE  E ancora: la rosa blu dell'oblio (ma Zarrillo non c'entra) la terra della giovinezza e gli anziani dell'età d'oro ("ti abbiamo atteso due volte duemila anni") e l'immancabile tappeto volante che condurrà Abu (il piccolo grande attore Sabu) a Bagdad verso la liberazione del suo popolo dalla tirannia. Scenografie al top e grande sfarzo. Gli FX sono per lo più basati su sovraimpressioni e modellini e se il genio big-jim che "vola" appeso ai fili è imbarazzante, la pellicola è talmente ancor oggi fresca da far passare in secondo piano ogni ingenuità. Musica di Miklos Rozka. [FB]

 

[THIEF OF...] DI M. POWELL, CON SABU, J. DUPREZ, J. JUSTIN, C. VEIDT, FANTASY, UK, 1940, 102', 1.37:1