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TONYA T R A I L E R |
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"il greco Lanthimos si pone come Paul Thomas Anderson come uno dei successori di Kubrick" |
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1701. La Regina Anna di Gran Bretagna è afflitta dalle sue 17 gravidanze andate a male e soffre di gotta. Unica a tenerle testa è la sua fedele consigliera. Giunge però la cugina di questa, caduta in disgrazia, ma intenzionata a risalire la scala sociale lottando con unghie e denti, ricorrendo a bassezze degne di un'arpìa... Al bando ogni dubbio: Yorgos Lanthimos è il nome a cui guardare, assieme a quello già noto da tempo di Paul Thomas Anderson, quale potenziale successore di Stanley Kubrick, non solo per quanto concerne il talento, ma anche in conseguenza dello stesso: la completa libertà dalle ingerenze produttive. Lanthimos aveva dimostrato, in quello che poteva essere considerato un vero e proprio atto d'amore kubrickiano che era IL SACRIFICIO DEL CERVO SACRO di guardare allo stile del grande cineasta, e se la si guardava al suo unico, grande, horror, qui si contempla la magnificenza figurativa di BARRY LYNDON Siamo ancora nel '700, precisamente nel 1701, nella Gran Bretagna della Regina Anna. "La Favorita", pur costruendo quadri di una bellezza solo eguale al suo illustre predecessore, con illuminazione naturale, resindenze sontuose e interni che riflettono una cura davvero maniacale per arredi (mio-dio, gli arazzi...) dove anche i secondi piani sono controllati al dettaglio si esplicitano comunque non solamente nel mero aspetto figurativo ma si carica di contenuti notevoli, espressi in una autentica gara di bravura a tre. Sul piano dei premi da assegnare, la gara se l'è aggiudicata Olivia Colman, nel ruolo di una regina logorata dalla gotta e dal disperato bisogno di dimenticarsi dei suoi obblighi regali, contesa da una robusta e mascolina "signora della guerra" Raquel Weisz e una volitiva arrampicatrice sociale cui presta il volto Emma Stone qui davvero al suo apice. La chiusa che decreta sì la vittoria di una delle contendenti, che però non ha affatto il sapore di un trionfo. [FB] |
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[THE FAVOURITE] DI Y. LANTHIMOS, con O. COLMAN, E. STONE, R. WEISZ, DRAM, UK, 2018, 120', 1.85:1 |