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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

"ha poco da dire e ci mette molto a farlo"

Nel prologo alcuni hippie sono avvicinati da un santone. Moriranno. Anni dopo a Francoforte un borseggiatore infila la mano in tasca al passeggero del metrò e vi estrae un cuore umano. Una giovane donna quasi investe un vecchio malandato accompagnato ad un pacco. Le vicende sono tutte collegate: lei lo cura nel suo chalet ma questi si comporta come lo conoscesse molto bene, tant'è che in cantina apre una porta segreta... Il nome di Argento svetta prima di quello del regista a calamitare i suoi fan. "La Setta" sembra rifarsi a   VIVERE NEL TERRORE  sempre di derivazione esoterica, ma a tratti pare più il seguito de  LA CHIESA  Il peggior difetto della pellicola è la trama che ha poco da dire e ci mette molto a farlo. Il sin qui discreto Michele Soavi alterna come non mai felici intenzioni (il sogno della protagonista in mezzo ai papaveri) simpatiche invenzioni (un panno di lino che soffoca chiunque gli capiti a tiro, un cadavere fatto a pezzi e messo sotto vuoto spinto in una cassa da morto piombata, una faccia tirata via con gli uncini, la sventurata... ehm... scopata da un pellicano) e trashate assolutamente folli (il coniglio che cambia canale dal telecomando con la zampetta!). Si segnalano dialoghi deficienti ("le case esposte a nord sono le case della vita, le case esposte a sud sono le case della morte") e boiate affermate con nonchalance (si dice che la femmina di uno scarrafone preistorico "deponeva le uova all'interno del cervello di una donna viva") ma è una grande trovata l'aver scovato Kelly Curtis, sorella minore della più famosa Jamie Lee, praticamente identica a lei ai tempi degli esordi: un piacevole déjà-vu. Brevi apparizioni di Giovanni Lombardo Radice che si fa subito saltare le cervella e di Mariangela Giodano (tanto per cambiare in un ruolo torrido: la si veda nuda, minacciare la Curtis col bisturi) che i cultori del trash ricorderanno nello scult assoluto di Bianchi. [FB]

di M. SOAVI, CON K. CURTIS, H. LOM, M. GIORDANO, G. LOMBARDO RADICE, HORROR, ITA, 1991, 112', 1.85:1