F A B I O B O R E L L I
H O M E
R E C E N S I O N I
C I N E M A
T E M P O L I B E
R O
B I K E
<
2 0 1 0
2 0 1 1
2 0 1 2
2 0 1 3
2 0 1 4
2 0 1 5
2 0 1 6
2
0 1 7
2 0 1 8
2 0 1 9
>
●●●
THE MASTER
IL SOSPETTO
AMOUR
PIETà
COSMOPOLIS
HITCHCOCK
HOLY MOTORS
LINCOLN
LA QUINTA STAGIONE
VITA DI PI
PASSION
REALITY
IO E TE
THE IMPOSSIBLE
LA MIGLIORE OFFERTA
T R A I L E R
"generalmente, le commedie romantiche in salsa agrodolce le detesto..."
Reduce da mesi in casa di cura per aver pestato l'amante della moglie, un impulsivo conosce una come lui... Generalmente, le commedie romantiche in salsa agrodolce le detesto, nemmeno troppo cordialmente. UBRIACO D'AMORE del genio di Paul Thomas Anderson fa eccezione anche perché la sua è arte pura che vince sempre e va oltre il genere. Consigliatomi da una felice coppia di amici, "Il Lato Positivo" è il film che ha lanciato David O. Russell, sceneggiatore e regista in gamba, che scommette (è il caso di dirlo) sulla inedita coppia formata da Bradley Cooper (che ricordiamo in Irak con Eastwood) e quella Jennifer Lawrence lanciata come (bella) figura promettente della nuova Hollywood in quel gran lavoro che fu UN GELIDO INVERNO I due funzionano: lui convince nella parte dell'uomo che fatica a riprendersi dalla batosta subita a seguito del tradimento della moglie, ancora a pagarne le conseguenze, e lei, figura a lui speculare, vedova "consolabile" che si era buttata sul sesso compulsivo per uscire egualmente di testa. Con loro spicca un Robert de Niro graziato da chi siede dietro la mdp e beneficiario di un ruolo che almeno gli riserva il modo di ricordare agli smemorati che razza di attore sia stato tra gli anni '70 e i primi anni '90 prima di finire in parti alimentari assolutamente dimenticabili. Quello che inizialmente parte come un film "americano" contemporaneo (con pochi pregi e molti difetti) ci accompagna ad una conclusione decisamente "classica", "vintage" (la gara di ballo alla "Ballando con le Stelle") che eleva il film dalle parti della migliore tradizione della commedia brillante anni '50, dove le due figure, sino a poco prima, "cordialmente antipatiche", ricevono l'empatia dello spettatore ripagato del tempo impiegato per la visione. "My Cherie Amour" di Stevie Wonder è la canzone che il protagonista non può più sentire, pena andare totalmente fuori di brocca. [FB]
[ID] di D. O. RUSSELL, CON B. COOPER, J. LAWRENCE, R. DE NIRO, SENTIMENTALE, USA, 2012, 122', 2.35:1