F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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A PIEDI NUDI NEL PARCO
INDOVINA CHI VIENE A CENA
BARBARELLA
IL LIBRO DELLA GIUNGLA
TRE PASSI NEL DELIRIO
PER FAVORE NON MORDERMI...

GLI OCCHI DELLA NOTTE
BELLA DI GIORNO
IL LAUREATO

SI VIVE SOLO DUE VOLTE
NICK MANO FREDDA
RIFLESSI IN UN OCCHIO D'ORO

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"non fornicare: e Famiglia Cristiana plaude"

 

 

inizialment impacciato, un bruttino fesco di laurea (a 21 anni!) cede alla vogliosa con il doppio dei suoi anni, sposata ad un ricco-rinco, alla quale si concede in incontri clandestini sempre più frequenti. Per un po' il gioco regge, ma quando l'interesse del giovane volge alla figlia dell'amante, inevitabile, il patatrack..! Signore e signori: "Il Laureato". Più che un film, una compilation frocetta di Simon & Ganfunkel. Du' palle. Anzitutto la scelta errata del protagonista. D'accordo, si doveva pur lanciare in qualche modo lo scalpitante Dustin Hoffman, ma per il ruolo di un giovane stallone davvero si doveva guardare altrove: il suo "Benjamin" non incarna certo il "sogno proibito" che potrebbe avere una splendida signora quarantenne in fregola con il debole per i neo-laureati. Da ultimo, a peggiorare ulteriormente le cose, ci pensano i doppiatori italiani che, forse tentando di rendere la figura del giovane più "credibile", ci appioppano un vocione-piacione alla Tom Cruise, e -per bilanciare l'equazione- alla mangia-uomini-Brancoft infliggono un'odiosa vocetta da vecchia. Nell'intento degli autori si voleva creare una parabola per uno sciocchino cresciuto ammorbato dalla famiglia e le sue compagnie ottuagenarie, svezzato da una cavallona (la "Signora Robinson" è più stuzzicante della verginale, seppur bellissima, Katharine Ross) e il protagonista, che fuggiva alla famiglia cercando la pace sul fondo della piscina, "fa lo stronzo" con la coetanea, e per questo ha con lei successo. Corradini-Theorem ("prendi una donna, trattala male", ecc). La pellicola, pur affrontato un tema "forte" (negli anni '60) lo fa come se lo stesse "confessando" al prete la domenica, dopo la funzione. Qualche simpatia (la fama indesiderata negli hotel, il custode della pensione) ma anche per il finale, più che all'eros o ai sentimenti, sembra più guardare alla fantascienza: quando mai uno con quella faccia si scoperebbe madre e figlia? [FB]

 

[THE GRADUATE] DI M. NICHOLS, CON D. HOFFMAN, A. BANCROFT, K. ROSS, SENT, USA, 1967, 101', 2.35:1