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T R A I L E R

   
 

"una sola immagine si mangia in un sol boccone ogni retorica alla Spielberg"

 

 

Un soldato catapultato direttamente dall'accademia all'agghiacciante teatro di guerra libanese in un carro armato di supporto ai fanti d'attacco, dovrà cercare di mettere da parte gli scrupoli per sopravvivere... Interamente ambientato all'interno di un tank americano, "Lebanon" è un film che denuncia la follia della guerra come pochi altri, ponendosi su questo piano poco distante dai capolavori di Kubrick e Cimino. Quel che vediamo del mondo esterno ci viene mostrato esclusivamente dal mirino del carro blindato: saremo così testimoni di nefandezze di ogni tipo, una follia che non risparmia civili, bambini, animali (il mulo agonizzante è un'immagine che priverà lo spettatore del sonno per molte notti). La violenza stilistica è pari a quella verbale, se vogliamo porre l'accento su frasi come: "sono già passati con i bombardieri, ci tocca solo ripulire gli avanzi", sino ad atti di accusa piuttosto coraggiosi (il superiore comunica ai sottoposti che: "la legge vieta l'uso delle bombe al fosforo, quindi eviteremo di usare la parola 'fosforo', useremo il termine 'fumogeni'..."). Molto teso, quasi insostenibile nel primo tempo, per quelle sue aperture sull'esterno (sempre dall'occhio meccanico del tank) dove saremo impotenti testimoni del dramma di una madre spogliata (letteralmente) di ogni cosa e ci scopriremo a disagio per quel suo sguardo accusatore dritto in camera (immagine che si mangia in un boccone ogni stupidata retorica alla Spielberg). Prima di chiudersi in un cul de sac claustrofobico, il film troverà ancora lo spazio per qualche parentesi appena più morbida (il ricordo d'infanzia del protagonista che possiamo ripensare allacciarsi al finale di "Full Metal Jacket") ma nel complesso allenterà di molto la presa sullo spettatore riducendosi a primi piani dei quattro occupanti del mezzo e strumento di morte. Attori sconosciuti ma molto bravi. Da vedere, ma armati di un bel po' di pelo sullo stomaco. [FB]

 

[ID] di S. MAOZ, CON O. COHEN E M. MOSHONOV, DRAMMATICO, UK/USA, 2009, 90', 2.35:1