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REQUIEM |
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Secondo conflitto mondiale. Prima, gli yankee che attaccano l'isola di Iwo Jima in gran forze e ovviamente stravicono stroncando la resistenza dei giapponesi, che successivamente vedremo prepararsi e affrontantare la battaglia, in una sorta di flashback... Contemporaneamente agli eventi narrati in "Flags of our Fathers", in "Lettere da Iwo Jima", assistiamo alla lenta e progressiva accettazione del crudele fato da parte di un contingente giapponese, conscio della superiorità numerica del nemico, anche perché -di fatto- abbandonato al destino dalla propria nazione. Questa volta i caratteri sono meglio delineati, con almeno quattro personaggi principali: il Comandante inesperto ma caparbio e di buon cuore, il Generale reduce dai giochi olimpici, il soldatino sfigato, l'ex agente degradato per mancanza di cattiveria. La maggior propensione all'introspezione contribuisce alla riuscita della pellicola in questione, seppur appesantita da alcuni caratteri di contorno riconducibili a semplici macchiette (il superiore che "da di testa" e vuole buttarsi sotto i tank nemici) e da una durata eccessiva nella quale più volte si smarrisce la strada maestra (sceneggiatura di un Haggis non al suo meglio). Se tutto fosse stato all'altezza della prima parte, il cui apice è la scena del bombardamento e della commozione per la morte del destriero del'ex olimpionico- "Letter from Iwo Jima" avrebbe eguagliato i grandi lavori del regista de "Gli Spietati" e "Million Dollar Baby". Chiosa sulla fotografia: eccessivamente desaturata: a questo punto sarebbe stato meglio un artistico b/n. Penso davvero che Clint avrebbe fatto meglio a montare le due opere assieme, riservandone a ciascuna un tempo di "un unico filmone", sacrificando (a buon fine) la retorica del primo e le futili lungaggini d'azione del secondo, e avrebbe ottenuto (forse) il film di guerra "definitivo". [FB] |
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[LETTERS FORM IWO JIMA] di C. EASTWOOD con K. WATANABE, GUERRA, USA, 2006, 142', 2.35:1, VOTO: 7 |