F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        2 0 1 0        2 0 1 1        2 0 1 2        2 0 1 3        2 0 1 4       2 0 1 5        2 0 1 6        2 0 1 7        2 0 1 8        2 0 1 9        >

 

●●● ½

TONYA
SULLA MIA PELLE
EVA
BALLATA DI BUSTER SCRUGGS
DOG MAN
HOLD THE DARK
22 LUGLIO
ORE 18.17 ATTACCO AL TRENO
BEIRUT

IL PRIGIONIERO COREANO
TERMINAL

L'ANGELO
OPERATION FINALE
PRIVATE LIFE
SECONDA VOLTA DI ANDERS

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"il cinema allegorico di Sorrentino"

 

 

Un buffone capace di far presa sugli stolti è politico di primo piano ma paga lo scotto della sua satiriasi... Diviso in due parti per la distribuzione nelle sale, "Loro" è riunito assieme, alleggerito di una mezz'oretta nella versione internazionale in disco. Opinabile la scelta di iniziare la narrazione dal discutibile personaggio di "Giampi Tarantini", affidato per di più all'insipido Scamarcio: 40 minuti a rischio videoclip con esibizioniste alla ribalta (la Smutniak, nudissima, nel ruolo dell'Ape Regina). Concordo con la recensione che ne fece l'ottimo Travaglio, anche intenditore (a quanto si evince) di cinema: colore che apprezzeranno più il film saranno quelli che conoscono gli eventi e i personaggi. Alcuni di questi infatti rappresentano una sorta di "fusion" tra due o più figure. A questi si aggiungerà il "vampiro" che si aggira per la villa di mister B. (Dell'ultri? Mangano? La Mafia?). Piazzista sì, ma anche entertainmet per stupidotti. L'incipit allegorico è sin troppo smaccato e mi lascia raggelato che qualuno possa aver visto il film senza spirito critico, e che i "pecoroni" che hanno seguito il pifferaio non ne abbiano tratto una lezione. Ma forse nemmeno troppo, dato che vi è ancora a tutt'oggi un 8-9% capace di dargli il voto. La figura dell'imbonitore da fiera (un vecchio malvissuto che è poi un bambino mai cresciuto che si diverte a fare gli scherzi telefonici) definito dalla moglie -l'ottima Elena Sofia Ricci: "niente più che un piazzista", ne esce a pezzi, a fare il paio con la metafora finale che fa il paio con quella del morettiano  IL CAIMANO  lavoro al quale il regista de  LA GRANDE BELLEZZA  guarda per affinità. Servillo ne fa una "maschera" ancor più che ne IL DIVO a metà strada tra Brighella e Arlecchino, capace di incantare i più stupidi, quelli che egli stesso definiva: "con una cervello da seconda elementare". E' un piacere rivedere l'indmenticato Ugo Pagliai sullo schermo. [FB]

 

DI P. SORRENTINO, con T. SERVILLO, E. S. RICCI, BIOGRAFICO, ITALIA, 2018, 150', 2.35:1