F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 7 0        1 9 7 1        1 9 7 2        1 9 7 3        1 9 7 4      1 9 7 5        1 9 7 6        1 9 7 7        1 9 7 8        1 9 7 9        >

 

●●●

SECONDO TRAGICO FANTOZZI
ROCKY
BRUTTI SPORCHI E CATTIVI
COMPLOTTO DI FAMIGLIA
FEBBRE DA CAVALLO
CARRIE
LA CASA DALLE FINESTRE...

L'INQUILINO DEL TERZO PIANO
IL PRESAGIO
BALLATA MACABRA
TAXI DRIVER
IL MARATONETA
NOVECENTO
IL CASANOVA
TUTTI GLI UOMINI DEL...

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"l'unica autentica traduzione dei fumetti cartacei sexy-horrorifici di 'Oltretomba' in celluloide"

 

 

Una donna ricorperta di peluria è catturata dalla folla in abiti seicenteschi e messa al rogo. Stacco: siamo ai giorni nostri, dove una discendente di questa si convinca di essere vittima della medesima maledizione... Prima di John Landis qualuno già si era inventato una variante sul mito del licantropo. Rino di Silvestro nei mitici seventies ad esempio aveva sfornato "La Lupa Mannara"! Sembra in tutto e per tutto un fumetto sexy-horror di "Oltretomba" (il momento-clou di lei che attira l'uomo nel bosco e mostrandosi nuda lo attira come un ragno nella sua ragnatela è proprio quello, non ci sono cazzi). Già i titoli di testa sono un programma: una donna nuda danza parossisticamente intorno ad un cerchio di falò accesi nella notte buia, trasformandosi nella bestia umana del titolo. Annik Borel (inutilmente ricercata al "chi l'ha visto" di Noctuno) è la "lupa", mentre Dagmar Lassander è la sorella giunta con il compagno dall'America. Questa curiosa pellicola è tutt'altro che un trashone, coniugando un erotismo piuttosto efficace. Di Silvestro, autore tra l'altro di un wip piuttosto famigerato e di poco altro, firma qui un lavoro interessante, sorvolando sugli eccessi verbali (e le smorfie della "posseduta") l'assurda liaison con lo stuntman su un set western di Cinecittà (!) e l'ancor più incredibile deriva rape&revenge. La Lassander si cimenta sì in una scena ai limiti del porno-soft, ma il primato spetta alla Borel, praticamente sempre nuda, "vittima" delle lascivie d'una ninfomane in corsia, d'uno stupro puro-sexploitation e d'una deriva che delirante è dir poco. Il sangue era ancora rosso come dovrebbe essere e non la marmellata di more ai quali gli horror ci hanno ormai abituato. C'è chi in giro per la rete lo sbertuccia ma a me è garbato, e anticipa pure il Cronenberg di  RABID  nel binomio eros-thanatos. "Sembra che secondo una leggenda, chi nasceva la notte di Natale era destinato a diventare un lupo mannaro!". [FB]

 

di R. DI SILVESTRO, CON A. BOREL, H. ROSS, D. LASSANDER, T. CARRARO, HORROR, ITA, 1976, 95', 1.85:1