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"doloroso atto d'accusa contro un'aberrazione della chiesa cattolica" |
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L'espiazione e la "salvazione dalla dannazione eterna" attraverso il lavoro in lavanderie-lager dove presunte "tentatrici" sono rinchiuse: dalla famiglia, dalla scuola, dai presunti organi di vigilanza. E' il destino che è toccato a Margaret, Rose, Bernardette: tre ultime arrivate costrette a vessazioni e umiliazioni, in attesa di qualcuno che le riscatti, con la prospettiva di morirci. Passano gli anni e matura in loro la volontà di fuggire... Le "Magdalene" erano dei "centri di recupero" dove in Irlanda, ancora in epoca recente, finivano le ragazze "con problemi": ragazze-madri, presunte adescatrici, semplici vittime di violenze. L'attore Peter Mullan (che compare anche in un cameo: è il padre-padrone infuriato e totalmente fuori controllo che riporta a forza la figlia dopo la tentata evasione) dirige un doloroso atto d'accusa contro questa ennesima aberrazione della chiesa cattolica, macchia indelebile (una delle tante) sulla coscienza del Vaticano, dove in nome di un presunto percorso di redenzione, giovanissime ragazze venivano "murate vive" in queste strutture religiose, e schiavizzate a vita, senza mezze misure. Lì si imparava a mentire, si diventava cinici, si diventava cattivi, proprio come in un carcere. Qua e la si eccede (la Madre Superiora dipinta come una "Ilsa, Belva delle SS") e torna alla mente la celebre imitazione ghezziana di Corrado Guzzanti mentre recensiva "Suore di Menare", ma [EVIDENZIA LO SPOILER] l'evasione finale è emozionante, e molti momenti colpiscono duro (l'umiliazione pubblica vissuta dalle due suore-guardiane come aneddoto distensivo, e ancora il tentato suicidio di "Crispina"). L'epigrafe finale ricorda che almeno 30mila donne siano state detenute delle "Case della Maddalena" in Irlanda, sino alla chiusura nel 1996! Leone d'Oro al Festival di Venezia, in barba ai soliti baciapile. L'edizione digitale contiene il documentario che fu fonte di ispirazione per il regista. [FB] |
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[ID] di P. MULLAN, CON E. WALSH E G. MCEWAN DRAMMATICO, INGHILTERRA, 2002, 119', 1.85:1 |