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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"metafora della sanguinosa dittatura di Pinochet per un film che ci va giù pesante"

 

 

Nel Cile martoriato dalla dittatura di Pinochet, un uomo che campa di espedienti, sciacallaggi, e omicidi propone di sé una maschera ispirandosi al protagonista del film "Saturday Night Fever", ottenendo così l'ammirazione da parte di una stretta cerchia dei conoscenti. Alla ricerca di un'improbabile notorietà su larga scala rincorre -attraverso il miraggio televisivo- l'occasione della vita, da raggiungere a qualunque costo... Immagino Nanni Moretti, direttore quell'anno (il migliore) del Torino Film Festival, davanti a "Tony Manero", il film cileno, non il personaggio interpretato la prima volta da John Travolta. Nella memoria abbiamo ancora viva la recensione di "Henry" che l'aveva portato a infilarsi in un cinema in estate dov'era proiettato il truce film di McNaughton. "Henry è un principe sangue blu dell'annientamento" scriveva la critica oggetto dello scherno del regista. Beh, potremo rivoltare il concetto parlando di questo Henry-Raùl borgataro di una poverissima periferia cilena (sul modello dei brutti, sporchi e cattivi ritratti da Ettore Scola) ma pur sempre di serial killer si tratta. In uno stile asciutto ed essenziale (alla Haneke) povero in apparenza ma studiatissimo nell'elevare la potenziale resa delle situazioni, questo lavoro veste la sanguinosa dittatura di Pinochet di una metafora che porta il candido vestito bianco luccicante dell'idolo de "La Febbre del Sabato Sera" dietro il quale si cela un mostro. Il regista Pablo Larraìn ci va giù pesante: sesso esplicito, violenza, incesto, tutto pare legalizzato in uno squallidissimo microcosmo dove l'ordine è appannaggio di squadroni di picchiatori in giro su camionette. L'abbietto, spregevole protagonista è figlio diretto di una nazione incancrenita dalla dittatura cinquantennale. Anche a Moretti piacque, dal momento che decretò lui e film vincitori suo Festival, nonostante l'incredibile somiglianza del protagonista Alfredo Castro con il "bello, ma sempre più piccolo" Al Pacino... [FB]

 

[ID] di P. LARRAIN, CON A. CASTRO, P. LATTUS, H. MORALES, DRAMMATICO, CILE, 2008, 98', 1.85:1