F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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●● ½              CULT

IN NOME DEL POPOLO...
IL DITTATORE... BANANAS
E ORA QUALCOSA DI...
BELLO ONESTO EMIGRATO...
GIù LA TESTA
REAZIONE A CATENA
IL GATTO A NOVE CODE
TERRORE CIECO
DUEL

L'ABOMINEVOLE DR. PHIBES
ARANCIA MECCANICA
MORTE A VENEZIA
CANE DI PAGLIA
NOTTE BRAVA DEL SOLDATO...
E JOHNNY PRESE IL FUCILE

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"la tematica è tutt'altro che sciocca, ma nonostante una Antonelli nudissima non si fa filotto"

 

 

Orchestrale sempre più umiliato al lavoro e nella vita costringe la timorata consorte a spogliarsi in pubblico... Laura Antonelli è ne "Il Merlo Maschio" praticamente più nuda che vestita, e Pasquale Festa Campanile si conferma un Tinto Brass ante-litteram. Il mattatore è qui incarnato dal nasuto Lando Buzzanca, in un ruolo poi reiterato in futuro a più riprese del "maschio italico" ossessionato dal sesso: stereotipo che l'avrebbe poi visto nella versione "cartacea" dei cosiddetti "giornalacci" V.M. riportanti tra l'altro (che onore!) lo stesso nome nella testata ("Lando"). L'ambiente musicale che vuole il protagonista un orchestrale (violencellista) dell'Arena di Verona, a subire le durissme considerazione di un direttore d'orchestra oltremodo dispotico (un grandissimo Gianrico Tedeschi) oltre che agli scherzi di dubbio gusto dei colleghi (un Lino Toffolo nel proverbiale ruolo del maiuolo) assicura una particolare presa sul sottoscritto, ma ancora una volta il regista si rivela incapace di reggere per l'intera durata. Andiamo con ordine. Laura Antonelli di qui in poi incarnerà l'ossessione non solo per il consorte nella finzione, ma anche il sogno erotico di molti italiani maschi: dovrà qui affrontare visite mediche (oniriche o reali che siano) esposizioni del proprio corpo in ogni dove (memorabile la pubblicazione delle polaroid sulla stampa "speciaizzata") sino al celebre ultimo show (purtroppo, e non si capisce proprio perché, qui in slip) dal "vivo", dinnazi a "20mila persone", presa la consapevolezza di "aver sposato un maniaco, un satiro, un lupo mannaro". Il tema portante di questa commedia erotica è quello delle "fantasie" maschili che vogliono in questo caso che il frustrato orchestrale cerchi e ottenga la considerazione che nessuno gli tributa espondo la moglie come un trofeo. Il tema è tutt'altro che sciocco, ma come si diceva, il regista non riesce a gestire l'operazione fino in fondo. [FB]

 

di P. FESTA CAMPANILE, CON L. BUZZANCA, L. ANTONELLI, L. TOFFOLO, COM/EROT, ITA, 1971, 110', 2.35:1