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Celato dietro lo pseudonimo di Sebastian Haff, Elvis Presley, trascorre gli ultimi giorni in una casa di riposo... Mi prendereste per pazzo se vi dicessi che questo film, diretto dall'autore del modestissimo "Phantasm", con protagonista Bruce Campbell nel ruolo di un tizio malandato che si spaccia per un redivivo Elvis, spalleggiato da un nero che si crede John Kennedy, coalizzati per far fuori una mummia che ruba le anime ai loro compagni della casa di riposo nella quale sono entrambi ricoverati, sfiora il capolavoro? Fatelo pure, ma preparatevi a ricredervi: il respiro epico, la malinconica verve di un "ex-re" caduto in disgrazia, conferiscono al film un'aura in grado di avvolgerti piacevolmente dalla prima inquadratura all'ultima. Misurato è un termine che potrebbe suonare come un ossimoro e invece gli si addice perfettamente: girato superbamente e assecondato da un comparto tecnico di tutto rispetto. Le sottigliezze nella "casa dell'ombroso riposo" sono poi tutt'altro che approssimative: la sensazione che i giorni siano uguali, la falsità compassionevole del personale che sfocia del mero cinismo, lo squallore di un ambiente che annichilisce, le piccole novità che scuotono dal torpore, la consapevolezza di un corpo e una mente che vanno incontro al disfacimento... in tre parole: "l'abitudine alla morte". La vicenda, pur fantasiosa, non sfocia mai nel demenziale: Campbell -attore feticcio di Sam Raimi- regala al suo personaggio una patina malinconica e una veridicità encomiabile. Non ci si meraviglia che il film abbia acquisito lo status di "Cult" tra gli aficionados, in un tam tam appassionato sul web. Tratto da un romanzo breve di Joe R. Lansdale, più che un horror o una commedia, "Bubba Ho-Tep" è un western creposcolare. Divertente, intelligente, commovente. In una parola: imperdibile. Ah, "Bubba Ho-Tep" non è MAI uscito nel nostro paese, né al cinema né in dvd. [FB] |
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[LE PEUPLE MIGRATEUR] di J. PERRIN, DOCUMENTARIO, FRANCIA, 2002, 92', 1.85:1, VOTO: 6 |