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TWO LOVERS |
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Il Destino con la D maiuscola conduce un poverissimo orfano di una bidonville di Mumbai sotto i riflettori del quiz più famoso: nonostante le risposte le porti tutte dentro sé, il premio più ambito sarà l'amore ritrovato. Boyle non è mai stato un regista dai modi gentili, anzi s'è sempre distinto nel bene ( 28 GIORNI DOPO / SUNSHINE ) e nel male ( TRAINSPOTTING ) per un cinema molto muscolare, se non addirittura urlato. "The Millionaire", reduce dal trionfo agli Oscar, non fa eccezione ma rappresenta ad oggi il suo lavoro più riuscito. Stupisce sopra a tutto: uno stra-or-di-na-rio ritmo che cattura la tua attenzione sin dai primi passi del protagonista, catapultandoti letteralmente in mezzo alle vicissitudini e agli episodi rocamboleschi condivisi con il fratello (sua perfetta antitesi) in uno sfondo da gironi infernali. Il suo riscatto è quello di un'India che, in uno dei tanti lividi quadri che vanno a comporre l'aspetto visivo della pellicola, s'impone all'alba del nuovo millennio come: l'ombelico del mondo. La sceneggiatura fa compiere a Jafar un vero e proprio percorso iniziatico dai contorni fiabeschi che lo condurrà [EVIDENZIA LO SPOILER] al duplice riscatto dell'infanzia borderline ai confini del subumano, e quello ottenuto per l'amata grazie all'intervento del fratello redento: deus-ex-machina, ora angelo custone ora demònio, ma sempre e comunque elemento cardine della sua vita. La musica incessante è malta che contribuisce alla solidità della pellicola e il raga-todi contaminato dal pop è non solo leitmotiv ma vero e proprio effetto speciale che consegna carattere e cifra stilistica alla forza evocativa delle immagini (merito anche di un impianto home theater adeguato). Quel che manca a farne un ottimo film sono una certa credibilità e una prova attoriale discontinua, a conferma di un'innata naturalezza dei bambini-attori che cannibalizzano i più maturi e smaliziati adolescenti. [FB] |
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[ID] di D. BOYLE, CON D. PATEL, A. KAPOOR E F. PINTO, DRAMMATICO, UK/USA, 2008, 120', 2.35:1, VOTO: 8 |