|
|
●●●
V PER VENDETTA |
|||||||
"animazione dal Giappone, senza Miyazaki, ma è una fiaba fantasy che ne ricalca i tratti distintivi" |
|
||||||||
Devastata dalla situazione famigliare in frantumi, una studentessa innamorata persa di un compagno che bellamente non la considera, indossa la maschera dell'esuberanza per avvicinarvisi. Qualche tempo dopo una gattina entra nelle grazie del ragazzo e inizia a seguirlo ovunque. Che sia la stessa prima ragazzina? Questo "Miyo" giunge a noi direttamene su una piattaforma 'on demand', e chiaramente parlo di "Netflix". Il sottotitolo non poteva comunque non richiamare la mia attenzione di gattaro integralista (come amo definirmi) pur se qui, i felini li troviamo solo disegnati e animati secondo le tecniche tradizionali. Nella storia, "Yumi", per gli intimi "Muge", che già diventa "Miyo" sempre in sembianze umanecgrazie all'intervento di una sorta di "genio" a quattrozampe, completa la trasformazione diventando appunto un vero gattino. "Taru" è il nome che questi le darà. Ma la mutazione non è irreversibile da quanto si può evicencere, sin dal momento in cui la vediamo piombare giù da un alto piano del liceo, commentando "quando sono un gatto mi riesce meglio!". Sin qui la storia, che riporta in effetti molte affinità con le storia poetiche narrate da Miyazaki, dove il "non riuscire a esprimere quel che si sente" viene messo in pratica grazie alla metamorfosi. Il "genio" dei gatti giungerà a proporle di offrirle la possilità che la mutazione diventi irreversibile, per spingerla ad una decisione (non senza 'secondi fini'). "Odio le persone insistenti come te!" sarà la risposta dell'oggetto delle sue attenzioni, invece sempre più legato alla gattina, e se "E' tutto più bello quando sei un gatto: non hai mai un problema e dormi sempre!" la tenterà al fine l'ambiguo "genio" che così otterrà la maschera umana in cambio. L'aspetto fiabesco è quello più interessante (il viaggio interdimensionale ne "L'isola dei gatti") con derive impensabili (quando è gatto, si presenta a casa un 'doppio') con l'avanzata del fantasy vero e proprio. [FB] |
|||||||||
[ID] DI J. SATO, ANIMAZIONE, GIAPPONE, 2020, 104', 2.35:1 |