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VENERE IN PELLICCIA T R A I L E R |
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"130 minuti di 'cose buffe' sfiancherebbero chiunque" |
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Un inventore miliardario scapolissimo, grazie ad un amico, conosce ad una festa una ragazza: ed è amore... Dopo la disastrosa esperienza nel cinecomics con IL CALABRONE VERDE Michel Gondry torna ai deliri surreali a lui cari. "Mood Indigo" frulla Duke Ellington (citanto sin dal titolo) Gilliam, la Tatou sempre e comunque "Amelie Poulenc", anche la vedessimo vestita sadomaso. Tra le consuete bizzarrie: abbiamo un pianoforte che prepara cocktail a seconda della musica che si suona ("il pianococktail") scarpe da passeggio che precedono il loro "occupante", un cravatta dalla piega "ribelle" inchiodata al panciotto, e molto altro. L'impacciatissimo Romain Duris (pare il defunto Icciok, chi mi conosce sa...) fa il paio con il compagno della principessa Charlotte di Monaco Gad Elmaleh (una delle coppie più improbabili della storia dell'uomo) in quanto ad "anonimicità". Lontani i fasti di SE MI LASCI TI CANCELLO il sospetto che si fa strada via via è che il regista ci stia nemmeno troppo velatamente prendendo per le terga: dopo mezz'ora di zucchero filato, miele e caramelle gommose si comincia ad averne abbastanza; il mondo irreale di Gondry inizia ad apparirci fastidiosamente irrealistico proprio perché calato in un contesto troppo reale: tutti ridacchianti, Audrey Tatou gaudente-insopportabile, uomini che paiono orsacchi di peluche, ecc... Insomma, Gondry ci ha un po' rotto i coglioni, e non è un caso che "La Schiuma dei Giorni" diventi almeno interessante quando si de-colora, sposa registri drammatici, cita Truffaut e Vigo e lascia il commento alle mani sapide del "Duca". Un film dove quando la protagonista si ammala gravemente e tu spettatore speri che muoia presto dovrebbe far riflettere. Tratto (nemmeno per la prima volta) da un romanzo post-futurista di Boris Vian. Se L'ARTE DEL SOGNO era piacevolmente surreale, qui ci sono solo 130 minuti di cose buffe, che alla fine sfiancano chiunque! [FB] |
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[L'ECUME DES JOURS] di M. GONDRY, con R. DURIS, A. TAUTOU, SENTIM/DRAM, FRA, 2013, 130', 2.35:1 |