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LA MORTE HA SORRISO...
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LA GRANDE ABBUFFATA
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PAPILLON

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"la frequentazione della factory di Andy Warhol non ha giovato a Margheriti"

 

 

Rientrata in Scozia dal collegio dove è stata espulsa, una giovane si ritrova nel castello di famiglia al centro di una lotta per l'eredità apprendendo di una tara ereditaria che le superstizioni riconducono al vampirismo. Del bell'ambientino fanno parte la madre, la zia e il marito, la cugina lesbica, il cugino con problemi mentali, il curato e la servitù. Seguiranno omicidi dei quali un gattone rosso sarà sempre l'unico muto testimone... Brutto film di Margheriti questo "La Morte negli Occhi del Gatto", mortificato da una sceneggiatura rabberciata (sembra un patchwork di precedenti lavori) e da un cast di figurine ritagliato da un fotoromanzo da due soldi. Ancora una volta il tema dell'eredità al centro di una storia che perde subito la presa sullo spettatore che si trova costretto a subire la visione sino a una chiusa nella quale sarà l'assassino a presentarsi nel peggior didascalismo. Il regista torna a maneggiare i classici topoi del gotico: castelli, passaggi segreti, una ricca fauna di ratti e pipistrelli, che dieci anni prima avevano prodotto l'ottimo  LA VERGINE DI NORIMBERGA  ma anche la mano non è più la stessa. Si cita a sproposito Allan Poe e la parentesi sentimentale tra la protagonista e il cugino ha la credibilità di un asino volante a turbo-reazione, quanto l'assalto lesbico (sic!) e le risibili sottotrame. La Birkin (figurarsi poi, se Gainsbourg la mandava sola) qui si chiama "Corringa" (Korinka?) e c'è pure un costume gorilloso (coll'omo dentro!) che nel film chiamano "l'orango" (sic!)... e se a qualcuno sovvenisse per associazione d'idee un numero offerto da Luna Park itineranti troverà da parte mia una serie di conferme. La frequentazione della factory di Andy Warhol, della quale questo lavoro può considerarsi un frutto spurio, non ha giovato a Margheriti, che tornerà a farsi incisivo dopo una bella pausa rigenerante. Del resto: "quando un gatto segue una bara, quel morto è un vampiro!". [FB]

 

DI A. MARGHERITI, CON J. BIRKIN, H. KELLER, F. CHRISTOPHE, THRILLER, ITALIA, 1973, 127', 2.35:1