F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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L'IMPERO COLPISCE ANCORA
STARDUST MEMORIES
UN SACCO BELLO
BIANCO ROSSO E VERDONE
THE BLUES BROTHERS
SHINING

FOG
INFERNO
MANIAC
VENERDì 13
TORO SCATENATO
THE ELEPHANT MAN
VESTITO PER UCCIDERE
STATI DI ALLUCINAZIONE
MACABRO

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"film difficilmente inquadrabile che pare purtroppo ridursi ad esercizio intellettuale"

 

 

Una TV si inventa "La Morte in Diretta" proponendo ad una giovane donna minata da un male incurabile -e dal rapido decorso- una lauta somma di denaro per poterla riprendere nelle sue ultime settimane di vita. Ritenendo aberrante di vendere in pubblico il suo dramma personale, lei fa perdere le tracce ma viene agganciata da un uomo dell'emittente adeguatamente attrezzato per proseguire "l'esperimento"...  Clamorosamente anticipatore del Truman Show e del Grande Fratello (mi si perdoni l'accostamento, come dire: "dalle stelle, alle stalle"...) il film di Bertrand Tavernier vede la magnetica Romy Schneider (impegnata come sarà per l'anno successivo con un tema che la vedrà tristemente evocare il triste destino che le toccherà davvero di lì a poco) affiancata da un Harvey Keitel (che sembra qui più giovane che nel film di Scorsese che l'aveva lanciato) prestatosi -come si vedrà- anima e CORPO all'esperimento da "cinico tv". Esistenzialismo e melos in una pellicola difficile, per quanto fotografata benissimo in uno splendido 2.35:1 e con una regia che non lesina in carrelli, dolly e piano-sequenza, che va comunque a parare non lontano dai lidi della parte oscura dell'anima già ampiamente esplorati da Antonioni dieci anni prima; regista quest'ultimo per il quale sarebbe fin troppo facile evocare il Gassman che sulla fiammante Flaminia bollava come un regista che fa dormire. Interessante come il personaggio della bella Romy, dopo l'iniziale shock, finga di accettare l'offerta per poi darsi alla macchia, accarezzando solo un attimo tematiche care al Johnny Depp che volle farsi regista per  IL CORAGGIOSO  "Death Watch" è metacinema ("accendete la luce!" supplica il personaggio di Keitel) ma alla fine, al di la degli intenti, tutto pare purtroppo ridursi ad esercizio intellettuale per un lavoro difficilmente inquadrabile. Curiosa l'apparizione in coda di Max von Sydow. [FB]

 

[LA MORT EN DIRECT] di B. TAVERNIER, CON R. SCHNEIDER E H. KEITEL, DRA, FRA, 1980, 118', 2.35:1