F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 6 0        1 9 6 1        1 9 6 2        1 9 6 3        1 9 6 4       1 9 6 5        1 9 6 6        1 9 6 7        1 9 6 8        1 9 6 9        >

● ½

A PIEDI NUDI NEL PARCO
INDOVINA CHI VIENE A CENA
BARBARELLA
IL LIBRO DELLA GIUNGLA
TRE PASSI NEL DELIRIO
PER FAVORE NON MORDERMI...
GLI OCCHI DELLA NOTTE
BELLA DI GIORNO
IL LAUREATO
SI VIVE SOLO DUE VOLTE
NICK MANO FREDDA
RIFLESSI IN UN OCCHIO D'ORO

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

"fantascienza ultra-camp prodotta dalla 'Amicus': Freddie Francis non basta"

Nottetempo, in Cornovoglia piovono meteore metalliche che chi era a terra descrive come "in formazione a V" forse guidate sino a noi da "esseri razionali lunari". Così almeno afferma l'esperto incaricato di indagare... "La Morte Scarlatta Viene dallo Spazio" (!!!) con Robert Hutton, è una pellicola targata "Amicus": la factory inglese "rivale" della Hammer. Due i motivi per consigliarne una visione: per prima cosa si tratta di un lavoro di Freddie Francis, eccezionale direttore di fotografia (qui, molto pop e simil-baviana) e buon regista horror, secondo: nel prologo ciò che si vede in cielo è ESATTAMENTE ciò che vidi una notte di agosto della metà degli anni 2000 (!) che è poi la medesima cosa che videro migliaia di testimoni nella città di Phoenix in Arizona all'inizio della decade. Sfortunatamente l'estrema artigianalità dell'operina (davvero minore) nonostante la regia di un artigiano come Francis, non frutta il prodotto sperato. Non viene certo in aiuto lo score yé-yé di James Stevens, a dir poco bizzarro in un film pur collocato nei 'seventies'. Forse la resa ultra-camp è voluta (anzi, ne siamo certi, a giudicare dall'uso criminale di zoom, vortici psichedelici e sganassoni in camera) ma ci troviamo più dalle parti di un delirio in celluloide alla Ed Wood (per la povertà miseranda dei mezzi a disposizione, coi modellini della LEGO e una base lunare che è un tendone da circo) più che di un lavoro con la sua dignità come il ciclo "Gamma Uno" di Margheriti. Se il titolo richiama Lovecraft e "Il Colore Venuto dallo Spazio", si apprende dai credits che l'ispirazione sarebbe "The Gods Hate Kansas" di tale Joseph Millard; del resto la storia, caduta del corpo celeste a parte, non c'azzecca. Shyamallan lo citò indirettamente in  SIGNS  (ricordate la stagnola in testa?). Più che di morte scarlatta si dovrebbe poi parlare di "morte scarlattina", considerato che l'epidemia si presenta con vistosi pigmentature in faccia ai malcapitati (!) [FB]

[THEY CAME FROM BEYOND SPACE] DI F. FRANCIS, CON R. HUTTON, FANTASCIENZA, UK, 1967, 82', 1.85:1