F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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SECONDO TRAGICO FANTOZZI
ROCKY
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COMPLOTTO DI FAMIGLIA
FEBBRE DA CAVALLO
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LA CASA DALLE FINESTRE...

L'INQUILINO DEL TERZO PIANO
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TUTTI GLI UOMINI DEL...

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"lo spunto è intrigante, ma alla fine pesa molto il non-detto"

 

 

Un collezionista di opere d'arte al quale gli ebrei parigini consegnano cimeli di famiglia in cambio di valuta scopre per caso di avere un omonimo in città. Dapprima incuriosito, inizia a preoccuparsi giungendo presto a credere che costui, addirittura a lui somigliante, voglia trasmetterne l'identità di ebreo, per salvare la pelle... Sceneggiato da Franco Solinas, al quale oggi si deve un famoso "Premio" legato a sceneggiatura originali (anche BOB, perdìo...) ci parla del tema del "doppio". Definito "un avvoltoio" dalla Moreau, il personaggio di Alan Delon si schernisce ("perché? mangio cadaveri?") non è cattivo di natura, ma vive con ostentata sufficienza le vicende degli ebrei perseguitati, e si trova lo stesso invischiato in quello a suo modo di vedere parrebbe proprio un complotto. Rintracciata la residenza "dell'altro Robert Kline" incontrerà la matura Jeanne Moreau. Lo stile di narrazione scelto da Losey, quello che per la Hammer aveva girato il buon  HALLUCINATION  è anche troppo lento per un film sulla persecuzione degli ebrei (tema dal quale non si può di certo esigere il ritmo di un action-movie). Potenzialmente molto intrigante, a tratti potrebbe ricordare  ANGEL HEART  nel far scivolare kafkianamente del protagonista in un gorgo che pare senza appigli. Peccato che la vicenda dia anche poco allo spettatore, che alla fine avrebbe richiesto ben altro che [EVIDENZIA LO SPOILER] la sola voce dell'Altro Klein! Ma è questo che Solinas voleva forse sottintendere: che sia stata una presenza maligna o punitrice di un'entità superiore, a "Mr. Klein" doveva spettare d'ufficio il contrappasso. Delon, che del resto non è nuovo a tematiche che ipotizzano l'esistenza di "doppelganger", si pensi a  TRE PASSI NEL DELIRIO  si presterebbe anche adeguatamente al caso, ma a mio modo di vedere non dona al suo personaggio la comprensibile disperazione, seguendolo in una quasi-rassegnazione che risulta poco credibile. [FB]

 

[MONSIEUR KLEIN] di J. LOSEY, CON A. DELON, J. MOREAU, M. GIROTTI, DRAM, FRANCIA, 1976, 115', 1.85:1