F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 5 0        1 9 5 1        1 9 5 2        1 9 5 3        1 9 5 4       1 9 5 5        1 9 5 6        1 9 5 7        1 9 5 8        1 9 5 9        >

 

● ½




I TARTASSATI
A QUALCUNO PIACE CALDO
LA BELLA ADDORMENTATA...
VIAGGIO AL CENTRO DELLA...
INTRIGO INTERNAZIONALE
IL VEDOVO
UN MALEDETTO IMBROGLIO
IMPROVVISAMENTE L'ESTATE...
LA GRANDE GUERRA
I  QUATTROCENTO COLPI
LA FONTANA DELLA VERGINE
PELLE DI SERPENTE

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"certificazione trash d'origine controllata"

 

 

A Scotland Yard sono tempi duri: non si riesce a trovare il responsabile di una serie di tragici attentati ad altrettanti giovani donne: l'ultima è morta con gli occhi trafitti da un binocolo opportunamente "modificato". L'attentatore sembra si ispiri a trappole mortali conservate nel "museo nero" della stessa centrale di polizia: così almeno sostiene un giornalista di nera, almeno confrontandosi con gli stessi agenti. In privato, ha egli stesso costruito un secondo museo, ed è in cura psichiatrica. Che sia proprio lui, il vero responsabile..? Musica tonitruante (tale Gerard Schurmann, con la erre e due enne) e uno smagliante scorrere di titoli bianco su rosso in cinemascope, e si dischiude a noi: "Gli Orrori del Museo Nero". Film inglese, di Arthur Crabtree, ci riporta in una Londra dove c'erano ancora i bus rossi a due piani, una città che brulica di pazzi assassini seriali. In teoria... Riconosciamo il volto di Michael Gough: un habitué dei film Hammer e anche il futuro Q nei film di 007. Certo, quando vediamo che la sua ex procace amichetta (epocale la sua esibizione nel cha cha cha al juke-box) che fa una brutta fine proprio dopo aver con lui rotto il "sodalizio" (decapitata, a letto!) i sospetti cadono su di lui, anche se vediamo che il killer materiale ha il volto sfigurato dall'acido, parrebbe. Non dico altro, anche se il fan dell'horror più smaliziato potrà arrivare facilmente alla soluzione del caso, che comunque il regista "anticipa" piazzandola a metà film. Bando alla ciance: dopo le premesse (che potevano sembrare interessanti) la pellicola è parecchio barbosa, condotta con ritmo narcolettico e forse girato con la mano sinistra. La risatona che suscita il "ripescaggio" dello psichiatra dal vascone di acido suggella il film con la certificazione "trash" d'origine controllata che ancora mancava. Da ultimo, imperdibili gli svarioni dialogici, fra cui: "ora mi tocca fare un lavoro DA certosino". Il finale è poi da bignami del genere monster film. [FB]

 

[HORRORS OF BLACK MUSEUM] DI A. CRABTREE, CON M. GOUGH, G. KEEN, HORROR, UK, 1959, 78', 2.35:1