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Torino. Dopo 17 anni, il nano-giallista sembra tornato a uccidere; archiviato il caso nell'83 per presunto suicidio del responsabile, si pensa ora ad un "copycat" che si rifà analogamente alla filastrocca macabra sugli animaletti della fattoria. Indaga, come allora, il commissario Ulisse e un ragazzone con trauma incorporato... L'Argento degli ultimi tempi pensa evidentemente al trend medio del suo pubblico classificandolo come "mediamente stupido". Solo così si spiegano le didascalie for dummies dell'inizio e l'illogico, ridicolo, finale. Il fatto è che vedendo "Non ho Sonno" lo si potrebbe pur'esso associare tranquillamente ad un copycat, un carlovanzina qualunque; per quanto l'autore tenti di ricalcare le orme del capolavoro del '75 che deve ormai pesare come un macigno sulla sua crisi artistica senza uscita, i risultati sono a dir poco modesti. E non aiuta il bestiario impiegato: Chiara Caselli pettinata e truccata come Asia è con ogni evidenza la sua temporanea sostituta (avevano litigato, ndr) Von Sydow -pur spaesato- si rifugia nel mestiere, Valentina Cortese entra in modalità filodrammatica, Gabriele Lavia taglia corto e non recita direttamente. Dionisi, creduto da molti un attore, è come sempre tremendo (suoi anche i latrati in sede di doppiaggio). Completano la galleria le teste in plastilina create dal solito Stivaletti: prese a pugni, sprangate, perforate da oggetti contundenti. Anche in questa occasione non mancano siparietti comici (Dionisi e la Caselli in auto sembrano Laurel & Hardy) e dialoghi sconclusionati ("io credo che il nano non sia mai morto... non era suo il corpo che è stato ritrovato... era quello di un altro, magari quello di un bambino"). Ma si pone oltre le frontiere della demenza il metodo scelto dalla polizia per scovare l'assassino, che ovviamente (!?) da i suoi frutti, tant'è che il finale, d'una bruttezza sconfinata (attenzione ai dialoghi sui titoli di coda) trascina come un buco nero la pellicola entro sé. [FB] |
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di D. ARGENTO, CON S. DIONISI, C. CASELLI E M. VON SYDOW, THRILLER, ITALIA, 2001, 100', 1.85:1, VOTO: 4 |