F A B I O B O R E L L I H O M E P A G E C I N E M A

F A B I O B O R E L L I H O M E R E C E N S I O N I C I N E M A T E M P O L I B E R O B I K E < 1 9 7 0 1 9 7 1 1 9 7 2 1 9 7 3 1 9 7 4 1 9 7 5 1 9 7 6 1 9 7 7 1 9 7 8 1 9 7 9 >			●●● CULT PROVACI ANCORA SAM LO SCOPONE SCIENTIFICO IMPROVVISAMENTE UN UOMO... TUTTO QUELLO CHE AVRESTE... L'ULTIMA CASA A SINISTRA CHI è L'ALTRO? MIO CARO ASSASSINO NON SI SEVIZIA UN PAPERINO L'ETRUSCO UCCIDE ANCORA GLI ORRORI DEL CASTELLO... ULTIMO TANGO A PARIGI IL PADRINO UN TRANQUILLO WEEK-END... AGUIRRE FRENZY COMIC THRILLER DRAMA T R A I L E R
	"originale ma un po' troppo compiaciuto thriller che si emancipa da Argento e da Lenzi"
		Legata sentimentalmente ad uno psichiatra milanese, una bella ragazza ha una premonizione: vede l'uomo accoltellato in quello che sembrerebbe un labirinto. Un appunto sull'agenda la conduce in una località di mare dove qualcuno tenta subito di ucciderla. Un tipo ambiguo le consiglia di cercare nella villa di una riccona dove si raccoglie una comunità di mantenuti (c'è pure Gigi Rizzi). Più di un indizio le rivela che lui è stato lì... "L'Occhio nel Labirinto" tra "L'Avventura" di Antonioni e L'UCCELLO DALLE PIUME DI CRISTALLO (un quadro naif potenzialmente rivelatore) finisce per scegliere una via più personale: un thriller che si emancipa da Argento ma anche dal gialletto-solare-sexy lenziano al quale si potrebbe pensare riguardo l'ambientazione, tendendo tutt'al più ad un certo modernismo alla Mario Bava degli anni '70. Originale anche se un po' troppo compiaciuto (Mario Caiano che proviene dallo spaghetti-western si sbizzarrisce in riprese sghembe, raso terra, grandangoli a iosa) trova in questo smarcamento il principale motivo di interesse ritagliandosi una sua nicchietta tra i must. Confusionario ai limiti della psichedelia, la vicenda va a confluire in uno "spiegone" almeno questa volta necessario per fare luce sull'altrimenti incomprensibile vicenda, suggellando il lavoro con una "sorpresa" occultata ad oc dall'autore: un tocco macabro, decisamente gore e anticipatore (si era parlato di Bava?) e da un colpo di coda finale genuinamente disturbante. Assai caruccia la Dexter con quei suoi occhietti da cerbiatta impaurita (le ruberanno perfino i vestiti costringendola a vagar nuda per la costa!) ma non altrettanto convincente come attrice, del resto in linea col personaggio che non ne combinerà una giusta. Alida Valli nel ruolo congeniale dell'arpia e un perfetto Adolfo Celi: tanto manipolatore da far sembrare il professor Sassaroli un'educanda. Free Jazz di corredo a cura del baviano Roberto Nicolosi. [FB]
	di M. CAIANO, CON R. DEXTER, A. CELI, A. VALLI, H. FRANK, THRILLER, ITALIA, 1972, 90', 1.85:1