F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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VENGA A PRENDERE UN CAFFé
M.A.S.H.
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IL GIARDINO DEI FINZI...

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"antesignano delle dimore maledette dove Dan Curtis abbozza una storiella piuttosto esile"

 

 

Una coppia di giovani sposi giunge nella nuova dimora, accolti dalla governante: una tenuta vittoriana ereditata dagli avi, in particolare da una certa Angelica, di aspetto ma non certo di fatto, considerato fosse in odore di stregoneria e perciò impiccata. Se lo stalliere balbuziente mostra immediatamente nei confronti del nuovo proprietario una gelosia sospetta, quest'ultimo, pittore, è perseguitato da déjà-vu e allucinazioni... "Collins House" è l'antesignana delle dimore maledette di Dan Curtis, regista statunitense specializzato in pellicole a tema. Con "La Casa delle Ombre Maledette" a dire il vero siamo ancora in ambito gotico, debitore della poetica poeniana (con fantasmi e reincarnazioni assortite) e allo stesso tempo ricalcando la vicenda dell'hitchcockiano  REBECCA LA PRIMA MOGLIE  in particolare in relazione alla figura dell'altera governante che non lesina a ricordare alla neo-padrona di casa che lì proprio "non è il suo posto". Un paragone con un capolavoro è sempre un'incombenza scomoda. L'autore fatica poi a dipingere atmosfere adeguate e finisce nell'abbozzare una storiella piuttosto esile. Azzecca però talune inquadrature, come quella della donna giustiziata che penzola dal ramo del grande albero limitrofo al castello, appoggiandosi su di una fotografia adeguatamente lattiginosa. Gli elementi che ricorreranno nelle opere a seguire ci sono già tutti: a iniziare dalla "torre" o camera posta in alto nella dimora che suscita l'attrazione su un personaggio e che sarà foriera di disgrazie future, la piscina in dotazione dalla quale è sempre meglio stare alla larga, oltre ovviamente alla possessione dei predestinati da parte dei defunti vendicativi. Manca solo [EVIDENZIA LO SPOILER] il volo d'angelo dal lucernario in frantumi. Finale confuso, dalla progressione drammatica incomprensibile e dal colpo di scena scontatissimo. Romanticoidi le musiche di Bob Cobert, alla Liberace per intenderci. [FB]

 

[NIGHT OF DARK SHADOW] di D. CURTIS, CON D. SELBY, G. HALL, L. PARKER, HORROR, USA, 1970, 90', 1.33:1